La "Fascia Inferiore "è il pilastro roccioso posto sotto la "Piramide" sulla parete sud del Vettore. Su questa struttura sono state aperte diverse vie tra la fine degli anni '70 e gli inizi degli anni '80, poi l'oblio. Sarà per via della chiodatura (non sempre eccezionale) oppure, molto probabilmente, per la qualità non esaltante della roccia, che negli ultimi decenni solo pochissime cordate di "aficionados" locali hanno percorso questi itinerari. A metà degli anni '80 su questa parete ci tenne un difficile intervento di soccorro alpino e fu necessario l'uso dell'elicottero con verricello per raggiungere il ferito. L'intervento si concluse con successo ma forse anche questo incidente contribuì ad una fama non positiva della zona. Comunque nel 2009 qualcosa si è mosso, Roberto Cantalamessa e Giulio Mazzanti hanno imbracciato il trapano e hanno riattrezzato la via dei Segni Perduti. La via era stata aperta da loro stessi nel lontano 1984, e l'anno seguente Tiziano Cantalamessa e Massimo Marcheggiani fecero la prima invernale. In quegli anni andava di moda dare alle vie nomi di donna (Giuliana, Alessandra, Laura, solo su questa struttura), spesso erano fidanzate e si sperava così di conquistarne definitivamente il cuore. Racconta Roberto Cantalamessa che appena terminata la via chiese (preuccupato) a Giulio Mazzanti se aveva pensato al nome da dare all'itinerario; quando questi non avanzò richieste particolari (nessun nome di donzella) fu felice di poter dare il nome "Segni Perduti" per via di un chiodo trovato al secondo tiro che aveva fatto temere di essere arrivati secondi.

Oggi la via è stata pulita ed attrezzata con fix in acciaio, in realtà sono stati sistemati solo i primi quattro tiri poi la roccia si fa più rotta ed è rimasto tutto come era. Se ci si ferma al quarto tiro è possibile scendere con due doppie da 60 m altrimenti con altri due tiri è possibile uscire sui prati sommitali e da li scendere a piedi.
Sulla via sono ancora presenti parecchi chiodi (molti andrebbero tolti) alcuni molto vecchi altri nuovi, sono anche presenti alcuni cunei di legno usati durante l'apertura e alcuni spit. La roccia è quasi sempre buona: stiamo parlando del Vettore, qui il buono e l'ottimo non sono paragonabili al Gran Sasso, quindi non fate l'errore di pensare a placche come quelle delle Spalle o del Monolito, non esiste. Un itinerario sicuramente consigliabile.

Relazione e dati della via qui

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