La grotta della Rottereccia è situata a poche decine di metri dal Tenna, proprio sotto l'abitato di Vetice. E' una grotta pastorale, usata come ricovero di greggi e bestiame fino a non molto tempo fa. Quello che la rende interessante è il luogo dove è posizionata; a picco sulla valle con un accesso abbastanza impegnativo e impervio: molto suggestivo. Non è facile da trovare, non c'è un netto sentiero che conduce all'ingresso della grotta, occorre andare ad "occhio" e "arrampicarsi" lungo un costone per raggiungere la cengia dove ancora resistono i pochi resti del ricovero pastorale. Anche continuare dopo la visita non è semplice, occorre seguire una esile traccia di sentiero (esposto) e poi per un tratto occorre salire senza una traccia ben definita.

L'itinerario non è segnato e richiede un minimo di esperienza; se si vuole fare solo il giro della grotta il percorso è abbastanza breve per cui, se si vuole rendere il giro più allettante, consigliamo l'anello descritto sotto. E' abbastanza impegnativo ma regala paesaggi e panorami veramente superbi. Occorre essere ben allenati poichè lo sviluppo e il dislivello sono notevoi ma ... ne vale la pena.

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Accesso

Si sale con l'auto fino a Vetice e si parcheggia nella frazione di Tribio.

Percorso

Da Tribio (700 m circa) si prende una strada che scende verso il fiume #, segni bianco-rossi, Grande Anello dei Sibillini (GAS). Si superano le ultime case del borgo # poi, sempre seguendo i segni, si oltrepassa una casa-torre (località la Roccaccia, 626 m) e si raggiunge il fondovalle. Qui si lascia a sinistra il sentiero che prosegue verso Rubbiano # (ponte) e si continua sulla sponda destra (sinistra orografica) del Tenna. Il sentiero, abbastanza comodo # (vecchi segni bianco-rossi), passa a pochi metri dal torrente. Si superano delle veccie costruzioni in pietra (C. la Roscia, 560 m) e dopo un lungo tratto semipianeggiante si inziano a vedere delle caratteristiche formazioni rocciose di colore rosso #. Quando si è proprio sotto questa parete si inizia a salire su prati ripidi senza un percorso stabilito # fino alla base della parete dove, tramite un passaggio un po' esposto si raggiunge la cengia con la grotta Rottereccia (670 m circa, 0:50 ore). Dalla grotta si traversa in piano sulla cengia e dopo un tratto con molta vegetazione si incontra un muro con una piccola porta. Si oltrepassa questo pertugio e si continua a traversare tra una folta vegetazione. Il sentiero, adesso più visibile, inizia a salire ripido ed esposto per poi perdersi tra la vegetazione. Si continua "ad occhio" fino a raggiungere la strada che viene dal paese (790 m circa, 1:10 ore #). Qui, se si vuole chiudere l'anello, basta seguire questa pista che in breve riporta a Tribio. Si continua sulla pista, verso sinistra (ovest), si oltrepassa un fosso e si sale fino ad un'ampia radura #. Liberamente si continua a salire fino ad incrociare una strada brecciata (920 m circa). Ancora verso sinistra si raggiunge un casale (943 m, # #). Sempre su una netta traccia si continua a traversare e si entra nella lecceta della Samara. Con un lungo obliquo # si sale senza strappi fino ad un vecchio stazzo sotto una parete rocciosa. Qui il sentiero inizia a salire più deciso e dopo alcuni tornanti si raggiunge una sella (1340 m circa, 3:15 ore) che permette di accedere alla valle del fosso il Rio. Prendere la traccia (poco visibile all'inizio) che sale dritta e ripida dalla sella #. Dopo un breve tratto il tracciato diventa più netto e si continua a salire decisi tenendosi prevalentemente sull'ampio crinale. A quota 1530 m circa il sentiero piega decisamente verso sinistra e con un lungo obliquo raggiunge il casale delle Murette (1794 m, 4:00 ore, ruderi # #). Dal casale si taglia verso destra (traccia di sentiero) ed in breve si è sulla cresta (1815 m circa). Qui si continua sul crinale erboso e si inizia a scendere. Giunti a quota 1748 m, prima della risalita al Pizzo, si prende il sentiero (sinistra) che scende con alcune svolte verso la sottostante valle dell'Ambro. La traccia, molto netta, taglia il versante e scende rapidamente. Dopo un tratto invaso dalle piante sradicate da una valanga, si incrocia una netta mulattiera (sentiero 224, segni bianco-rossi, 1215 m circa, 5:15 ore). Verso destra (est) si segue questo sentiero che, dopo poco, diventa una pista (orrenda #) e scende dritta nel bosco. Sempre su strada, si continua per un lungo tratto #; a q. 950 m circa, ad un bivio si contiuna verso destra poi si oltrepassa Fonte Viola e un fontanile nei pressi di un incrocio (935 m circa #). Ancora un breve tratto e ad un incrocio (Fonte Vecchia, 852 m, 5:45 ore) si prende a sinistra e si scende fino al paese e al parcheggio (6:00 ore).

tracciato escursionismo, da rendinara a pizzo deta per il vallone del rio, discesa per il monte ginepro - monti ernici

Dati tecnici

  • Difficoltà: EE
  • Dislivello complessivo: 1300 m circa
  • Orario complessivo: 6:00/8:00 ore ore
  • Sviluppo complessivo: 20 Km circa
  • Segnaletica: molto scarsa. Il primo tratto fino al Tenna segni GAS (Grande Anello dei Sibillini), poi nulla fino al sentiero 224.
Bibliografia
  • Sentieri e luoghi dimenticati dei Monti Sibillini. Ricerche e studi sui percorsi archeologici dell’Appennino Centrale - Massimo Spagnoli - Multigraphic srl, Firenze, 2008
Cartografia
  • Monti Sibillini 1:25.000 - SER
  • Atlante dei Monti Sibillini 1:25.000 - SER
  • Monti Sibillini 1:25.000 - Ed. Multigraph

Foto di Antonio Palermi e Andrea Di Bello