Rio Sacro, valle dell'Acquasanta, coste dei Frati, sono alcuni dei toponimi che costellano questo angolo dei Sibillini. Qui, in tempi remoti, esisteva un'abbazia di frati benedettini di cui si sono perse le tracce. Un'abbazia che ha segnato il territorio e i toponimi indicati ce lo ricordano. La valle del Rio Sacro è solcata dal torrente omonimo che nei secoli ha scavato una profonda gola, sia nella parta bassa, dove oggi passa una pista forestale per il taglio della legna, sia nella parte alta, riservata ai torrentisti per via dei diversi salti superabili con la dovuta attrezzatura. Nella parte superiore la valle si allarga e conserva ancora i segni della passata glaciazione, diverse morene e doline costellano il versante nord del monte Rotondo, la cima più alta della valle. Poco più in basso il casale Gasparri è l'unica struttura in muratura presente nella valle. Un piccolo casale usato dai pastori. Il suo nome viene dalla famiglia omonima che annovera anche il cardinale Pietro Gasparri (1852-1934), un personaggio molto potente all'inizio del XX secolo. Originario di Capovallazza (Ussita), fu diplomatico e Segretario di Stato della Santa Sede e nel 1929 firmò con Benito Mussolini i Patti Lateranensi.

Questa escursione presenta un dislivello e uno sviluppo notevole, specialmente se non è possibile effettuarla in traversata. Molto panoramico il tratto di cresta tra i monti Pietralata e Rotondo, verso nord spicca il lago di Fiastra mentre verso est i versanti sprofondano verso la valle dell'Acquasanta. Al contrario la parte bassa risulta abbastanza noiosa (4 chilometri e mezzo di strada pianeggiante).
Questo tratto di strada allunga parecchio l'escursione, dal parcheggio alla cima del monte Rotondo ci sono 1500 m di dislivello e 13 km di sviluppo circa. Per questo è consigliabile una traversata poichè dalla cima si può facilmente scendere alla forcella del Fargno e risparmiare un bel po' di strada. In alternativa (se non si può fare in traversata) conviene effettuare un anello scendendo dalla cresta ovest oppure, ancora meglio, iniziare direttamente dal casale Gasparri che è raggiungibile con una strada (molto sconnessa).
Il tracciato non è sempre ben visibile e solo a tratti risulta segnato; presenta dei tratti un po' esposti e quindi è riservato ad escursionisti esperti.
Al casale Gasparri c'è un fontanile dove è possibile rifornirsi di acqua.
La discesa per la forcella del Fargno e all'omonimo rifugio (il rifugio del Fargno) è piacevole e molto panoramica, in pratica si possono vedere tutte le cime dei Sibillini e in primo piano la rocciosa parete nord del monte Bove e la lunga val di Panico. Una lapide posta sotto la vetta ci ricorda come questi pendii, che d'estate sembrano innocui, sono estremamente pericolosi d'inverno. Proprio in questo punto, due persone, a distanza di un giorno (uno l’8 e l’altro il 9 dicembre 1984), scivolarono lungo il versante.
Nella discesa dal monte Rotondo è visibile per intero la val di Tela, una valle stretta e nascosta visibile solo dall'alto. Alla forcella arriva anche la strada percorribile in auto sia da Ussita che da Pintura di Bolognola, da quest'ultima località però occorre stare molto attenti perchè il fondo stradale non è dei migliori, e a tratti pericoloso per la caduta sassi. Anche qui in caso di ghiaccio (ed è possibile trovarne anche ad ottobre) la strada diventa estremamente pericolosa e nel tratto sotto monte Acuto (curva dell'Abbandonata) non ci sono molte protezioni verso valle #.

Per concludere si può dire che è molto consigliabile in traversata molto meno se si torna sui propri passi

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Accesso

Lungo la strada tra Acquacanina e Bolognola si lascia l'auto ad una piazzola nei pressi del bivio (indicato con un cartello) per la valle del Rio Sacro. Questa strada secondaria è chiusa da una sbarra.

Salita

Dal parcheggio (765 m circa #) si segue la strada che inizialmente scende fino al torrente, lo attraversa e continua in leggera salita sul versante destro #. La pista attraversa diverse volte il corso d'acqua e a tratti copre per intero la larghezza del fondovalle #, incassata tra pareti rocciose ("I cascinali" # #). Dopo circa 4.3 Km, poco prima del termine della strada, a sinistra inizia il sentiero (n. 321 #) che, verso sinistra, si inoltra nel bosco (900 m circa, 0.45 ore). La mulattiera diventa sempre più larga # e sale regolarmente tra la vegetazione. Eccetto brevissime radure si rimane nel fitto bosco di faggi # fino a quota 1330 m circa quando, dopo un tornante si esce definitivamente dal bosco. La traccia continua stretta tra l'erba e sale dritta fino ad un grosso cespuglio, qui occorre traversare nettamente a destra fino a raggiungere il largo e pianeggiante crinale (Li Merigghi, 1400 m circa #). Senza salire ci si tiene a destra fino a trovare una netta traccia che in piano traversa lungamente il versante fino a raggiungere il fondo del torrente (1510 m circa). Per una larga pista si risale brevemente fino al casale Gasparri con il fontanile nei pressi (1572 m, 2.30 ore, 8.5 Km # #).

Dalla fonte si traversa quasi subito verso sinistra e si prende un netto sentiero che incide tutto il versante. Dopo aver superato alcuni piccoli fossi la traccia si fa esile e di incerta lettura confondendosi tra i vari terrazzini rocciosi. Fino a q. 1600 m circa occorre andare quasi in piano poi si inizia a salire un po' più decisi. Comunque sentiero o non sentiero si raggiunge la cima del monte Pietralata (1888 m, 3.00 ore #).
Da qui si segue la lunga cresta verso il monte Rotondo, il primo tratto in discesa fino ad una sella (1770 m circa) poi sempre in salita. Poco oltre i 1800 m si oltrepassa il bivio, verso sinistra, per la val di Tela (non molto inciso) quindi si supera un breve e ripido risalto. Un breve tratto esposto poi la pendenza diminuisce gradualmente # fino a diventare nulla nei pressi della vetta che si raggiunge dopo un tratto pianeggiante (2102 m, 4.00 ore #).

Discesa

Dalla cima del monte Rotondo si piega leggermente verso est (sinistra) poi dritti per prati senza una traccia netta (il rifugio del Fargno è sempre ben visibile in basso #) fino a portarsi sulla netta cresta che delimita la val di Tela. Qui il sentiero è netto e segue fedelente il filo del crinale per un bel tratto supera una piccola sella e risale il dosso seguente dove è posizionata una lapide #. Sempre per cresta o poco a destra si scende velocemente fino a raggiungere la strada proprio sul valico della forcella del Fargno nei pressi del rifugio omonimo (1833 m, 0.45 ore).


tracciato

Dati tecnici

  • Dislivello: 1500 m circa
  • Difficoltà: EE
  • Orario complessivo: 4.30/5.30 ore
  • Sviluppo complessivo: 15 Km circa
  • Segnaletica: segni bianco-rossi da Acquacanina al casale Gasparri (n. 321 #) e dal monte Rotondo alla forcella del Fargno (n. 276 #).
Bibliografia
  • Figlie dell'acqua e del tempo - Società Editrice Ricerce
  • Monti Sibillini le più belle escursioni - Società Editrice Ricerce
Cartografia
  • Atlante o carta 1:25000 - Società Editrice Ricerche
  • Carta 1.40000 - Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini

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