I monti di questa zona della Marche hanno una caratteristica comune, nella parte sommitale sono spogli, antropizzati e ricoperti da strade; nella parte bassa invece sono incisi da profonde e selvagge forre, ricoperti da una folta vegetazione e molto più interessanti dal punto di vista escursionistico. Il monte Nerone da Piobbico presenta proprio queste caratteristiche, vicino la cima è costellato da antenne, impianti da sci e strade mentre la parte bassa è incisa dal torrente che forma la val d'Abisso in basso e la valle dell'Infernaccio poco più in alto. I toponimi indicano chiaramente il tipo di valle con cui si ha a che fare, ripida, coperta da boschi ricca di cascate e di grotte.

L'escursione è piacevole e varia, di recente è stata segnata con segni bianco-rossi e attrezzata con alcuni cavi d'acciaio nei punti critici. In realtà proprio il punto più pericoloso è sguarnito di tale protezione e richiede molta attenzione, specialmente nelle mezze stagioni quando la portata dell'acqua può essere significativa e la roccia scivolosa. Oltre questo passo non ci sono problemi particolari e il tracciato è sempre visibile senza grossi problemi, inoltre alcuni cartelli presenti ai bivi aiutano a seguire la giusta direzione. La zona è ricca di particolarità, subito dopo la chiesa di Santa Maria in Val d'Abisso si incontra un vecchio mulino (Il Mulinaccio), purtroppo sono rimasti solo pochi muri ma, anche se diruti, lasciano intuire come era fatta la costruzione, poi si raggiunge Balza Forata, un grosso buco che attraversa un pilastro roccioso. Occorre prestare un po' d'attenzione perchè non è proprio semplicissimo raggiungere la cavità in compenso si è ripagati dal panorama. Oltre questo punto si può vedere la cascata formata dal fosso di Monte Nerone, incassata tra le strette pareti della forra. Forra attrezzata per la discesa con le corde e che risulta molto frequentata dei torrentisti. Frequentate sono anche le numerose grotte che si aprono sui fianchi della montagna, grotta dei cinque laghi, grotta dei prosciutti e grotta di Nerone. Proprio quest'ultima è raggiungibile da uno dei vari bivi che si incontrano salendo, poco sopra la Balza Forata. Giunti al rifugio Corsini si può scendere anche senza raggiungere la cima. Da qui inzia infatti il sentiero di ritorno che passa per il passo della Madonna e per i Muracci, un'antica fortificazione diruta che domina la valle con un notevole panorama su tutta la zona. Insomma una gita consigliabile specialmente in autunno con temperature più fresche e con colori più vivi.

Dai un voto a questo itinerario:
4.6 di 5 (16 Voti)

Accesso

Proprio alle porte di Piobbico, verso valle, indicata da cartelli stradali, si dirama una stretta strada asfaltata che in breve raggiunge la chiesa di Santa Maria in Val d'Abisso. Parcheggio davanti alla chiesa.

Salita

Dal piazzale davanti la chiesa di S. Maria in Val d'Abisso (380 m circa #), si prende il sentiero n. 1 (cartello #), che inizia a destra della fontanella #. La mulattiera si inoltra nella valle costeggiando il torrente per poi attraversarlo in corrispondenza di una picola cascata vicino ai ruderi del "Mulinaccio", un vecchio mulino di cui rimangono alcuni muri (5 minuti #). Attraversato il torrente si prosegue sull'altro versante e si raggiunge in breve un bivio. Prendere a sinistra (a destra il sentiero n. 1A va verso Ca' Meuccio #, 405 m circa). In leggera salita # si prosegue per un breve tratto quindi si riattraversa di nuovo il torrente. Adesso si rimane su questo versante dove non mancano belle vedute sulla valle #. Intercettato di nuovo il torrente lo si attraversa e si risale sull'altro versante dove si incrocia una stradina. Qui la traccia si fa più netta e, verso sinistra, inizia a salire decisa con diversi tornanti. Finiti i zig-zag s rientra sul fondo della valle; prima si attraversa un piccolo fosso (cavo metallico) quindi si giunge al torrente principale. Qui il guado è abbastanza problematico #, non ci sono supporti metallici o corde fisse ed occorre stare attenti poichè la roccia potrebbe essere molto scivolosa. Una caduta qui può essere molto grave in quanto a poche decine di metri dal guado il torrente forma una bella cascata. Passati dall'altra parte un cavo metallico aiuta a superare un breve e stretto tratto a picco sul fosso #. Il sentiero qui è molto aereo e panoramico #, proprio sopra la cascata. Si continua a salire decisi e dopo un tratto in un canalone si raggiunge Balza Forata (900 m circa, 1.30 ore # #) balcone naturale con splendida vista sulla valle #. Da Balza Forata si riprende il sentiero e si sale ancora in maniera decisa fino ad una sella con bivio (940 m circa, #). Si prende il ramo destro (in alto si va verso la grotta del Nerone) che continua nella valle. In leggera salita la traccia si tiene proprio sotto la fascia rocciosa fino ad un nuovo bivio nei pressi della strada asfaltata # (1175 m circa, #) vicino al monumento in ricordo di Giovanni Pallini #. Ancora su sentiero, si continua tenendosi sempre sotto la fascia rocciosa. Si traversa lungamente fino a rientrare nel fosso e si raggiunge di nuovo il torrente. Lo si attraversa e si prosegue su un bel sentiero tra il fitto bosco #. La traccia esce dal bosco e dopo un tratto esposto raggiunge il crinale erboso (Prato del Conte). Poco più in alto si incrocia il sentiero n. 2 e subito dopo il rifugio Corsini (1285 m, 2.45 ore #). Dal rifugio, se si vuole andare in vetta, occorre salire sotto gli impianti di risalita e dopo un passaggio sotto le antenne si raggiungono i prati sommitali (1525 m, 3.30 ore).

Discesa

Dalla vetta si ridiscende al rifugio Corsini (1285 m, 0.20 ore) quindi, dopo dei cartelli indicatori # si segue la traccia (esile) che corre proprio sotto i pali dell'energia elettrica #. A quota 1170 m circa (prima del bosco) si devia verso sinistra e si prosegue in diagonale. Giunti ad un tornante si continua verso destra fino a rientrare nel fondo della valle e con una lieve salita si risale e si supera il Passo della Madonna (madonnina nei pressi #, 1022 m, 0.40 ore #). Ancora su prati con bella veduta sulla sottostante valle e in particolare sull'abitato di Piobbico, si continua per un lungo tratto. La traccia è sempre visibile e non ci sono problemi particolari. A quota 730 m circa (Costa Spugna) il sentiero traversa verso destra, rientra nel fondo valle e quindi raggiunge una sella sotto i Muracci, resti di una antica fortificazione. Con una breve deviazione si possono raggiungere le mura di questo fortino, ottimo punto panoramico #). Dalla sella si scende qualche metro e si traversa verso sinistra (segni bianco-rossi). In leggera discesa si continua dentro il bosco su ottimo sentiero # fino ad incrociare la strada asfaltata nei pressi di un'area per pic-nic (542 m, 2.00 ore). Si continua sulla strada asfaltata e dopo alcuni tornanti (5) all'altezza di una curva verso sinistra si prende un sentiero che scende verso destra (440 m). Il sentiero in breve raggiunge delle case (bivio, 417 m #) e si prosegue verso destra. Ancora un breve tratto e si incrocia il bivio incontrato all'andata nei pressi del Mulinaccio. Per la stessa strada percorsa all'andata si torna alla chiesa di Santa Maria in Val d'Abisso (2.30 ore).


tracciato escursione monte nerone da piobbico per la valle d'abisso e valle infernaccio

Dati tecnici

  • Difficoltà: E
  • Dislivello: 900 m circa fino al rifugio , 1150 m circa al monte Nerone
  • Orario complessivo: 6.00/8.00 ore
  • Segnaletica: segni bianco-rossi e tabelle agli incroci; sentiero n. 1 in salita, sentiero n. 2 in discesa fino alla strada asfaltata poi n. 1A fino alla chiesa.
Cartografia
  • Carta 1:25000 - Circuito escursionistico del Monte Nerone - Comunità Montana del Catria e Nerone

Immagini