Il versante meridionale del monte Prena è caratterizzato da pinnacoli, balze rocciose e canaloni incassati. Questo caos di rocce è solcato da tre itinerari molto simili tra loro: la via dei Laghetti, la Brancadoro e la Cieri. La via Cieri è la più semplice delle tre elencate ed è quella che non arriva in cima al monte Prena bensì termina sul vicino e poco appariscente monte Infornace. E' un itinerario che presenta alcuni passaggi alpinsitici di I grado, occorre infatti superare brevi paretine rocciose dove occorre aiutarsi con le mani. Nella parte inziale l'itinerario si svolge per lo più nel letto asciutto di un torrente. L'acqua qui è presente solo durante i temporali e nel periodo dello scioglimento delle nevi, due momenti sicuramente da evitare. Questo sentiero è stato inaugurato nel mese di agosto del 1986 ed è dedicato a Raffaele Cieri Pugliese, medico degli alpini, decorato con medaglia di bronzo al valore militare. Un alpino come Adelelmo Brancadoro, capitano e decorato con la medaglia d’argento al valor militare a cui è dedicato l'itinerario che corre a poca distanza.

Il sentiero Cieri è abbastanza frequentato ed è segnalato con vecchi segni giallo-rossi, scoloriti ma ancora visibili. La traccia sul terreno è quasi sempre visibile per cui è difficile sbagliare itinerario. Giunti in cima al monte Infornace si può scegliere se scendere per la via di salita oppure continuare per il monte Prena e scendere per il vado di Ferruccio. Quest'ultima soluzione è sicuramente consigliabile, molto panoramica e varia, unico nota negativa riguarda il materiale in loco. Per raggiungere la cima del Prena occorre percorrere un breve tratto del sentiero del Centenario, un bellissimo itinerario che segue il lunghissimo crinale del settore orientale del Gran Sasso. I pochi tratti attrezzati (cavi d'acciaio) sono in un accentuato stato di degrado; evitate di tirarvi di peso su queste funi. Altra nota negativa riguarda la strada sterrata di accesso. Dalla piana di Campo Imperatore alla ex miniera di bitume, dove inizia questo itinerario, la pista è al limite della percorribilità e se non si ha un'auto abbastanza alta non è possibile raggiungere l'inizio del sentiero. In questo caso occorre aggiungere altri 6 Km di sviluppo (circa) al percorso. E' vivamente consigliato indossare il casco, specialmente se si hanno altri escursionisti davanti; anche nel tratto di sentiero che scende dal monte Prena verso il vado di Ferruccio è meglio avere questa protezione. Da evitare nelle giornate molto calde, l'esposizione a sud e la conformazione del versante possono rendere questa gita in un calvario, inoltre non sono presenti fontanili o sorgenti per rifornirsi d'acqua. Un'escursione alpinistica, relativamente facile che regala grandi panorami.

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Accesso

L'inizio di questo itinerario è in prossimità della prima curva, sulla strada che dalla piana di Campo Imperartore conduce alla ex miniera di bitume. Questa strada, che è poco più di una pista in mezzo ai prati, inizia nei pressi del monumento al pastore, vicino al ristoro Mucciante, nella parte orientale della piana. Poco prima del bivio per vado di Sole (provendo da Campo Imperatore) occorre lasciare la strada asfaltata (1541 m) e seguire questa pista che, in circa 3 km, raggiunge il bordo del canale che scende dal monte Prena. Vedi anche via dei Laghetti

Salita

Lasciata l'auto alla curva (1716 m) si scende sul fondo dal canale # e lo si risale. Dopo aver superato delle briglie, si devia a sinistra per prendere un sentiero che sale tra l'erba. La traccia prima raggiunge un crinale quindi obliqua verso destra. Giunti al canale (le Veticole) lo si risale sul bordo (a destra o a sinistra è indifferente). Questo tratto è senza sentiero e senza nessuna difficoltà. Giunti alla fine del canalone si traversa verso sinistra, senza salire ulteriormente, fino al ciglio della scarpata che da sulla Canala. Per un sentiero si scende rapidamente sul fondo # e attraversato questo "fiume" di ghiaia si è subito ad un piccolo rifugio # # circondato da due pini (1810 m, 1:00 ora). Si segue un sentiero che ridiscende sul fondo e qui, vicino ad una costruzione in cemento, inizia il sentiero Cieri (1825 m, 1:05 ore, targa # e segni giallo-rossi #). Seguendo il fondo del canale # si superano delle brevi paretine rocciose ed il percorso alterna tratti più semplici a tratti dove è richiesto l'uso delle mani. Giunti a quota 2100 circa si aggirano delle pareti rocciose sulla destra quindi si devia nettamente a sinistra e dopo un canale erboso si giunge su una sella nei pressi di alti pinnacoli (2270 m circa). Da qui il sentiero è privo di difficoltà e in linea retta sale dritto fino alla cresta principale dove si incrocia il sentiero del Centenario nei pressi della vetta del monte Infornace # che si raggiunge facilmente (2469 m, 3:00 ore). Dalla vetta si segue il Centenario che segue abbastanza fedelmente il filo di cresta. A tratti esposto, il sentiero compie diversi saliscendi. Raggiunta una paretina attrezzata con fune d'acciaio la si risale facendo attenzione a non fidarsi troppo del cavo # # #. L'ultima salita, su ghiaie, permette di raggiungere la cima del monte Prena (2561 m, 3:45 ore, croce di vetta).


Discesa

Dalla cima del monte Prena si segue il sentiero che in breve si affaccia sul versane nord e inizia a scendere con stretti zig-zag tra ghiaioni con massi instabili #. Raggiunto il fondo del canalone si traversa verso destra per portarsi sul largo e comodo crinale che in piano permette di arrivare al vado di Ferruccio (2272 m, 0:30 ore, targa #). Qui si lascia il sentiero del Centenario che prosegue per il monte Camicia e si scende verso destra. Il sentiero, sempre ben netto, traversa lungamente il versante fino a raggiungere la strada percorsa in auto. A destra in breve si è al parcheggio (1:30 ore).

tracciato escursione sentiero cieri - parco nazionale del gran sasso e monti della laga

Dati tecnici

  • Difficoltà: EE
  • Dislivello complessivo: 1100 m circa
  • Orario complessivo: 5:00/6:00 ore
  • Sviluppo complessivo: 15.00 Km circa
  • Segnaletica: bandierine giallo-rosse sulla via Cieri, bolli circolari giallo-rossi # sul sentiero del Centenario
Cartografia
  • Carta 1:25000 Gran Sasso - CAI Sezione di L'Aquila
  • Carta 1:25000 Gran Sasso - SER (Società Editrice Ricerche)
  • Carta 1:25000 Gran Sasso - Edizioni Il Lupo

Foto di Antonio Palermi, Andrea Di Bello e Filippo Giantomassi