Se volete scoprire il vero volto dei Monti della Laga dovete mirare al suo cuore: la valle del torrente Castellano. Pochissimo frequentata in estate, se non da cercatori di funghi, in inverno è praticamente inaccessibile, isolata dalla neve che spesso scende a quote molto basse. Risalirla in inverno significa dover lasciare la macchina, se si è fortunati, al guado di fonte d'Amore e percorrere poi altri 6 Km di strada solo per arrivare ai piedi della valle. Anche senza neve comunque la strada è in condizioni tali da poter essere percorsa solo da 4x4 duri e puri, un SUV non vi toglierebbe dagli impicci, inoltre occorre pagare un pedaggio ed a piedi non è proprio divertente ... Se la neve iniziasse prima dell’attraversamento del torrente, le distanze da coprire diverrebbero proibitive (11 Km solo per arrivare alla base della montagna). La soluzione migliore è la traversata, partendo da Ceppo di Rocca S. Maria salendo a Pizzo di Moscio e Cima Lepri e percorrendo la valle in discesa; occorrerà ovviamente provvedere a lasciare un’auto preventivamente al Guado.

Un itinerario per intenditori da effettuarsi con il giusto innevamento: troppa neve sarebbe proibitiva per le distanze da coprire e potrebbe costituire un pericolo oggettivo nella prima parte della discesa; troppo poca costringerebbe ad un lungo tratto con gli sci in spalla.

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Accesso

Il guado di Fonte d'Amore è raggiungibile da Acquasanta Terme seguendo le indicazioni per S. Martino prima e S. Giovanni poi; superate le poche case di case di Collefrattale la strada diviene sterrata e dopo circa 5 Km raggiunge il guado di Fonte d’Amore, dove è possibile parcheggiare (attenzione perchè per transitare occorre pagare un pedaggio). Si torna indietro, si supera S. Giovanni e si scende al ponte che supera il torrente Castellano (confine tra Marche e Abruzzo). Da qui si prende la strada verso Pietralta e la si segue fino a raggiungere la località del Ceppo.

Relazione

Da Ceppo (1334 m) si segue la pista che supera il campeggio #, e abbastanza comodamente # sale con ampi tornanti nel bosco; volendo si possono tagliare alcune curve seguendo il filo di una poco pronunciata cresta tra i faggi. A quota 1600 circa si esce dal bosco e si rimonta in direzione di una zona pianeggiante (Iacci di Verre, rifugio di Pastori e resti di costruzioni, 1800 m circa #). Da qui inizia l’ampio e monotono crestone della Storna: basta seguirlo per arrivare al ripido ma breve cono sommitale di Pizzo di Moscio (2411 m #).
Tolte le pelli si segue la cresta che a tratti diviene esile (attenzione agli affacci sul versante nord) e scende # verso la sella che separa Cima Lepri da Pizzo di Moscio; a quota 2264 si rimettono le pelli # fino a Cima Lepri (2445 m).
Dalla vetta, spalle all’esile croce, si punta verso la sinistra idrografica di un primo più ripido canalone che nella parte mediana si stringe per poi sfociare in una serie di valloncelli. La pendenza si fa contenuta mentre ci si abbassa in direzione di una esile cresta che divide due incisi fossi (Pianaccio). La si segue tra gli alberi per poi risalire pochi metri tagliando una diagonale breve ma esposta su di un salto che delimita la Cascata della Regina, (1600 m circa). Ancora lungo una crestina boscosa avendo in vista il Castellano, si scende ad attraversare un fossetto a q. 1400 intercettando subito dopo una pista che sfocia in breve a Piana Cavalieri (1350 m circa #). Da qui in poi si tratta di seguire il percorso della pista fino al guado, circa 5 km più a valle: con il giusto innevamento si riesce ad arrivare a Fonte d’Amore senza troppi patemi con gli sci ai piedi.


traversata scialpinistica da ceppo a fonte d'amore per pizzo di moscio e cima lepri

Dati tecnici

  • Difficoltà: BS
  • Dislivello complessivo: 1300 m circa
  • Orario complessivo: 6:00/7:00 ore
  • Esposizione discesa: nord
Cartografia
  • Carta 1:25000 - Società Editrice Ricerche

Immagini (foto di Bruna Tassoni e Andrea di Bello)