E' una via aperta da Franco Cravino e Roberto Tonini l’11 Settembre 1966. Facile, su roccia buona. Di solito viene proposta nei corsi delle scuole di alpinismo perchè facilmente accessibile e con poche difficoltà. Consigliabile a chi inizia ad arrampicare oppure se si ha poco tempo.

Dati tecnichi

Sviluppo: meno di 200 m, roccia buona.
Attrezzatura consigliata: 6 rinvii, quache friend, cordini (diverse le clessidre che si incontrano)
Difficoltà: fino al V-

Accesso

Dal ventricini, all'altezza del secondo canale si inizia a salire. Guinti sotto le prime paretine si traversa verso destra (masso isolato) e per tracce di sentiero si contina ad obliquare fino ad un marcato canale. Si risale la dorsale di destra per prati poi si traversa brevemente verso sinistra per arrivare all'attacco.

Discesa

Una volta arrivati in cima si traversa a destra (segni di passaggi) fino a prendere il marcato canale. Lo si segue sul fianco sinistro (masso incastrato, chiodo per doppia). Sempre dentro il fondo del canale si superano dei brevi saltini (I pass di II), dove si fa più difficile si può aggirare sulla destra. Giunti ad un grosso masso incastrato, quasi sul fondo del canale, si sale sopra al masso e si traversa verso sinistra a prendere delle rampe erbose fino alla base della parete.

Relazione

La via segue il grosso diedro fessura, si può arrampicare dentro al dietro o, molto meglio, sulla parete di sinistra.

  1. 30 m, II, con passo di III - sosta su 3 chiodi
  2. 55 m, III con passo di IV, 2 ch + clessidre - sosta su spit e ferlone
  3. 20 m, IV, 1 ch + clessidre - sosta su clessidre
  4. 30 m, IV+, clessidre - sosta su clessidra
  5. 30 m, V-, chiodo + friend incastrato - sosta su chiodo e ferlone (possibile doppia)
  6. 30 m, I, sosta a spalla
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