Bellissimo itinerario, roccia ottima, poche protezioni, grado classico. Warm's Wall, il muro dei vermi, dal soprannome dei primi salitori (i fratelli Barberi), è stata aperta nel 1983 ed è subito diventata una via classica e ripetuta. Il grado non è mai elevato ma continuo, un V grado sostenuto da non sottovalutare anche perchè occorre posizionare tutte le protezioni di cui si ha bisogno. Eccetto le soste, la via è praticamente priva di ancoraggi. D'altra parte poichè l'itinerario segue una serie continua di fessure e diedri è molto semplice proteggersi con friend e clessidre (qui molto abbondanti ma quasi sempre con cordini marci da cambiare). La via non è lunga, poco più di 200 metri ma l'attacco è posizionato sopra la cengia erbosa, a metà pilastro, per cui occorre prima scalare un'altra via. Fino a poco tempo si preferiva salire per la Marsili-Gizzoni, una via semplice ma con roccia non ottima.

Nel 2002 è stato attrezzato Abracadabra, un itinerario con un passo abbastanza duro (VI+) ma su roccia ottima e attrezzato con fix (da 8 mm). Quest'ultimo oggi rappresenta una valida alternativa alla Marsili.
La discesa è abbastanza lunga e scomoda, prima un traverso su ripidi pendii di erba poi un lungo canalone "sgarrupato". Le due guide del Gran Sasso uscite di recente concordano sia sulla bellezza della via sia sulla difficoltà. Del suo grado una delle vie più belle di Intermesoli. Da fare.

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Avvicinamento e Attacco

Da Prati di Tivo si scende in val Maone e si segue la strada fino alle prese di captazioni dell'acquedotto. Preso il sentiero che risale sul fondo valle, dopo poco si prende a destra una traccia che sale netta verso la Grotta dell'Oro. Giunti alla grotta si costeggia, per tracce di sentiero, la parete fino alla base del Secondo Pilastro. L'attacco di Abracadabra è sulla placca, a destra del filo dello spigolo, a pochissimi metri dal fondo di un grosso diedro erboso. L'attacco della Marsili-Gizzoni è poco più a sinistra, nei pressi di un arbusto poco a destra del diedro che delimita la parete.

Abracadabra

Breve itinerario su roccia buona (eccetto un breve tratto all'uscita del II tiro). Di solito viene salito per accedere alla parte alta del pilastro dove iniziano le vie più belle e interessanti della zona. La via è attrezzata con fix da 8 mm sia sulle difficoltà sia sulle soste. Può essere utile una serie di friend e/o dadi. Discesa in corda doppia dalla via (2 doppie da 60 m).

  • Aperta da Guglielmo Fornari, Marco Zitti e Bruno Vitale, 16 giugno 2002
  • Prima ripetizione: Davide Di Giosafatte e Bruno Moretti
  • Sviluppo: 130 m
  • Difficoltà massima: VI+ (6a+)
  • Impegno: S2/II
  • Esposizione: est
  • Materiale necessario: qualche dado e/o friend, la via è attrezzata con fix da 8 mm (soste comprese).
  • 1° tiro: dritti per facili placche (20 m, 3 fix, IV+)
  • 2° tiro: sempre dritti per placche quindi si si sposta un poco a destra nei pressi di un diedro (ch.) ed infine si raggiunge una piccola cengia erbosa coperta di detriti e sassi mobili (45 m, 5 fix e 1 ch., V).
  • 3° tiro: scendere un metro per prendere il netto diedro sulla sinistra (passo di VI+) quindi dritti per la fessura fino ad un terrazzino (27 m, 6 fix, VI+).
  • 4° tiro: più facilmente ci si porta prima verso destra quindi sul filo dello spigolo fino a dove questo termina sui prati (35 m, 3 fix e 1 cl., V)

Marsili-Gizzoni (fino alla cengia)

Di Iacopo Porreca: la Marsili Gizzoni è la classica via del II Pilastro di Intermesoli, oggi meno frequentata come via a se e molto di più come salita alla fascia alta del pilastro, da cui partono altre vie. Ha la nomea di offrire basse difficoltà ma anche una cattiva qualità della roccia. Da neofita del II Pilastro e come avvicinamento ad una via della parte alta la Marsili Gizzoni mi è sembrata una scelta dovuta. Le difficoltà in effetti sono basse, un passo di V- all’attacco e poi III+/IV- fino alla cengia. La qualità della roccia non è effettivamente eccelsa, ma più che il distacco di pezzi di roccia sono i detriti sulle cenge che possono essere fonte di pericolo per chi segue. Per il resto salendo le cose migliorano, mentre tutte le soste sono in buone condizioni ed hanno cordini nuovi (un occhio ai chiodi però non guasta). L’attacco è alla base di uno spigolo, alla base del versante est del pilastro, nei pressi di un alberello, fettuccia in clessidra alla base.

  • Aperta da Bruno Marsilii e Terigi Gizzoni, 27 settembre 1933
  • Sviluppo: 170 m
  • Difficoltà massima: V-
  • Impegno: R2/II
  • Esposizione: est
  • Materiale necessario: normale dotazione alpinistica.
  • 1° tiro: passetto bulderoso all’attacco, un minimo di attenzione a ciò che si tira, poi subito le difficoltà calano, III+/IV- seguendo una serie di saltini tra rocce un po’ rotte fino ad una sosta comoda su due chiodi, (sul tiro un chiodo) 35 metri.
  • 2° tiro: si continua nel canale tra paretine e cengette detritiche ( attenzione ai movimenti della corda) qualche passo di III sosta dopo una paretina di 3 metri con un passo di IV- (30 metri)
  • 3° tiro: si rimonta ancora il canale su difficoltà contenute, in corrispondenza di una serie di fessure verticali ci si sposta leggermente a sx e si sosta su una comoda cengia erbosa sotto la verticale di una grossa fessura visibile anche dal basso. 50 metri, III+
  • 4° tiro: Si segue il margine della cengia e si risale il successivo diedro aperto fino alla sosta, IV- 40 metri oppure ci si sposta un po’ a destra e si obliqua seguendo una fessura erbosa dopo aver passato una sosta con chiodo, difficoltà simili e sosta da attrezzare sulla cengia erbosa (50 metri).

Worm's wall

  • Aperta da Giuseppe Barberi, Roberto Barberi, Giuseppe Bertolini, Giovanni Bassanini, 15 maggio 1983
  • Sviluppo: 225 m + 130 di Abracadabra e 110 di zoccolo erboso. Totale: oltre 450 m
  • Difficoltà massima: V (VI+ se si sale su Abracadabra)
  • Impegno: R2/III
  • Esposizione: est
  • Materiale necessario: indispensabili dadi, friend e numerosi cordini.
  • Senza difficoltà si risalgono le rampe erbose fino alla base della parete (cordone, 60 m) da qui verso destra si entra nel profondo e scomodo canale. Lo si risale sul fondo stando molto attenti alle pietre estremamente instabili, per poche decine di metri. L'attacco è segnalato da un cordino su clessidra e chiodo, proprio sotto una serie di fessure (110 m circa dall'uscita di Abracadabra e dalla Marsili-Gizzoni).
  • 1° tiro: salire per la fessura (faticoso il primo tratto) che piega leggermente verso sinistra poi, dopo 10 metri prendere la serie di fessure che salgono dritte sulla destra (45 m, 1 cl. V - sosta 3 ch.)
  • 2° tiro: dalla sosta si prende la fessura che obliqua leggermente verso sinistra, quindi sempre dritti per una serie di fessure (50 m, 2 cl., V - sosta 3 ch.)
  • 3° tiro: come il precedente, dritti sulla fessura principale (50 m, 3 cl. e 1 ch., V - sosta 1 spit e 1 ch.)
  • 4° tiro: ci si porta sulla placca di destra, la si supera al centro quindi a sinistra si riprende la fessura. Da qui si obliqua un poco verso destra fino ad una comoda cengia erbosa (50 m, 1 dado incastrato, IV+ - sosta 1 spit e 1 ch.)
  • 5° tiro: dritti alla sosta per paretine (30 m, IV - sosta su spuntoni)

Discesa

Da qui si risale la ripida rampa erbosa fino alla base di una placca rocciosa. Con un antipatico passaggio di II grado alla destra della placca la si supera e si esce definitivamente dalle difficoltà. Traversare lungamente verso destra, in piano, fino a raggiungere il profondo e largo canale delimitato dal gialle pareti rocciose. Per ghiaioni si scende rapidamente quindi ad una strettoia si segue una esile traccia che obliqua verso sinistra e ci porta nel canale sottostante. Da qui si segue la crestina sulla destra fino a raggiungere i facili ghiaioni che riportano sul fondo della val Maone.


Schizzo della via worm's wall Schizzo della via worm's wall


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