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Via delle Varianti (Pizzo del Diavolo - Monti Sibillini)

Un collegamento di varianti per una delle vie più belle di Pizzo del Diavolo. Collegando 4 varianti + l'ultimo tratto dello Spigolo Bafile viene fuori una via omogenea come grado e bellezza. Lunga, molto bella, roccia da buona a ottima,  difficoltà medio-alte.

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Ferro di Lancia (Pizzo Intermesoli - Gran Sasso)

Una delle ultime realizzazioni di Fabio Lattavo. Il ferro di lancia (Bothrops atrox) è un serpente che appartiene alla famiglia dei viperidi ed è diffuso nelle regioni tropicali ed equatoriali dell'America Centrale e Meridionale. Il suo nome comune si riferisce alla forma triangolare della testa, tipica per altro di tutti i viperidi. Questo viperide è attivo sia di giorno che di notte, sebbene in alcune regioni sia in prevalenza notturno. Quando caccia, il ferro di lancia rimane fermo e nascosto in attesa che una preda gli passi a tiro. Perchè Fabio Lattavo ha chiamato così questa via? Glielo chiderò quando lo incontro.

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Attenti alle Clessidre (Prima Spalla - Gran Sasso)

La classica delle vie facili. Aperta da Fabrizio Antonioli, Francesca Colasanti e Dario Mantoan nel 1982 supera la splendida placconata della parete nord-est della prima Spalla sfruttando le numerose clessidre presenti, senza far uso di chiodi. Sicuramente una delle più belle vie poco impegnative del Gran Sasso, molto ripetuta.

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Via Centrale (Pizzo del Diavolo - Monti Sibillini)

La via più diretta della parete. Si tratta di una via aperta da Maurizio Calibani e Claudio Perini nel 1959. Sale nella parte centrale della parete e sbuca proprio in cima a Pizzo del Diavolo. Lunga ma non molto difficile (max IV) sfrutta una lunga serie di fessure e camini che, obliquando leggermente verso sinistra, salgono nel cuore della parete.

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Saludos amigos (Prima Spalla - Gran Sasso)

Questa via ha un tiro veramente bello, si tratta del primo tiro sopra la cengia. Peccato che le protezioni sono un po' vetuste.

Aperta da M. Cotichelli, M. Mosca e P. Renzi nel 21.9.1991 presenta difficoltà fino al VI+. Roccia ottima.

Nella parte bassa abbiamo seguito la fessura-diedro che sale dritta alla cengia.

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Via Iskra (Corno Piccolo - Gran Sasso)

Roccia generalmente buona e difficoltà contenute sono le caratteristiche che fanno di questo itinerario uno dei più gettonati della parete; non è raro vedere alla base di questa via numerose cordate in attesa del loro turno di salita.
La via segue un marcato diedro-fessura sulla sinistra del pilastro che delimita il Canale di Mezzo; in pratica quasi alla fine della parete nord del Corno Piccolo.
Le soste sono tutte a fix. Eccetto un passo di V il resto è sul III con passaggi di IV. 
Le protezioni sono scarse tuttavia è facile proteggersi con friends e dadi ed inoltre sul tiro più difficile si possono trovare numerose clessidre. Perfetta per chi inizia e vuole prendere confidenza con la roccia del Gran Sasso.
Un aneddoto curioso riguarda la pubblicazione di questa via. La guida CAI-TCI del 1972 omise alcuni itinerari, venne ignorata ad esempio la via "Che Guevara". Probabilmente perchè il nome si rifaceva smaccatamente a personaggi di sinistra. La Iskra però sfuggì a questa omissione forse perchè si ignorava il significato; "Iskra" (la scintilla in russo) era il giornale clandestino fondato tra gli altri anche da Lenin. 

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via Direttissima (Pizzo del Diavolo - Monti Sibillini)

Ancora Pizzo del Diavolo, questa volta come obiettivo la "Direttissima", una via aperta nel 1934 da Domienico D'Armi e Angelo Maurizi, una via "datata" che non ho mai salito. Siamo io, Antonella e Lino. Salendo al rifugio incontriamo una marea di gente che scende, c'era la luna piena e decine di persone hanno visto l'alba dalla cima, anche la sezione di Ascoli ha organizzato una gita per l'occasione. Unico rammarico il Rifugio Zilioli ridotto a latrina con una puzza di piscio che "accanna".

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Spigolo Bafile (Pizzo del Diavolo - Monti Sibillini)

Sicuramente è la via più ripetuta di Pizzo del Diavolo. L'itinerario originale inizia sopra al Gran Gendarme per cui è consiglibile salire prima quest'ultimo, magari per la Direttissima al Colletto o per il Camino Meridionale, e portarsi poi in breve all'attacco. La roccia è generalmente buona e la chiodatura scarsa.

La via è stata aperta da Andrea Bafile, Domenico D'Armi e Angelo Maurizi nel 1947. La foto a fianco è del giugno 2008. Una breve variante (più difficile) dopo il primo tiro permette di seguire il filo dello spigolo.

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via Pinelli-Ramorino (Paretone - Gran Sasso)

Complessivamente è una bella ascensione, sia per l'ambiente sia per la qualità della roccia che, nonostante le difficoltà poco sostenute, è quasi sempre solida.

Descrizione

La via risale l'evidente torrione che delimita il canale Hass-Acetelli dal canale Sivitilli. Dalla base del pilastro si seguono delle fessure che vanno dritte sul filo del pilastro che si segue quasi fedelmente fino alla fine. I primi 3 tiri hanno difficoltà variabili tra il III e il IV grado con passi di IV+. Gli ultimi 3 tiri hanno difficoltà lievemente inferiori.

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