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Monte la Rocca (Monti Pizzi)

I monti Pizzi, nel settore meridionale del Parco Nazionale della Majella, "nascondono" diversi siti di arrampicata. Pinnacoli rocciosi si innalzano tra vasti boschi in un paesaggio rimasto ancora molto selvaggio. Pizzoferrato è la falesia più conosciuta e frequentata del luogo, con le sue vie strapiombanti è riservata però a climber bene allenati; diciamo che bisogna fare almeno il 7a per divertirsi su questi monotiri. Poi c'è Liscia Palazzo, un misto tra monotiri e "multipitch", poco conosciuta e ben attrezzata. Infine c'è il Monte la Rocca, questo a differenza degli altri luoghi, è un sito d'avventura, le vie sono "lunghe" (5/6 tiri), protette con fix ma non troppo ravvicinati per cui è necessario aggiungere dadi o friend. La roccia è varia, sono presenti tratti erbosi e comunque occorre fare attenzione a qualche sasso instabile anche se è stato fatto un buon lavoro di disgaggio. Insomma un luogo che va affrontato con spirito e atrrezzatura alpinistica.

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Rocchetta al Volturno (Molise)

Licia dei ginepri e Ratafioni nel paese dei balocchi sono due piccoli siti di arrampicata nei pressi di Rocchetta al Volturno in provincia di Isernia (Molise). Ratafioni è una placca appoggiata, conta meno di 10 vie attrezzate ed è ottima per chi vuole iniziare poichè gli itinerari sono brevi e le difficoltà contenute. Licia dei ginepri invece è un bel sito di arrampicata, anche se gli itinerari sono relativamente pochi l'arrampicata è divertente e la roccia ottima. I gradi sono medio bassi, per lo più tra il 5c e il 6b.
E' stata attrezzata da Andrea Imbrosciano, vero genius loci del posto e punto di riferimento per tutta la zona. L'avvicinamento è breve e particolare perchè è possibile attraversare il vecchio borgo di Rocchetta, completamente abbandonato negli anni '50 in seguito a movimenti franosi.

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Configni (Rieti)

Questa falesia è un vero gioiellino, immersa nel verde della Sabina a due passi dal minuscolo paese di Configni. La base della parete è abbastanza pianeggiante e comoda (ci si possono portare anche i bambini), sotto alti alberi che proteggono dal sole e permettono di scalare anche in estate. Attrezzata con fix in acciaio inox e con catene non è molto frequenatata e ad oggi conta poco più di 60 itinerari. Questo sito di arrampicata è diviso in settori indicati da lettere da destra a sinistra, l'altezza delle vie non è particolarmente elevata e in genere è poco più di 20 m ma non mancano itinerari più lunghi per cui è d'obbligo portare una corda di almeno 60 m (meglio 70). Le difficoltà vanno dal 3b al 7b ma la maggior parte sono tra il grado 5 e 6.

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S. Erasmo (Terni)

S. Erasmo è un sito di arrampicata poco frequentato a picco sulla conca ternana. Di ottimo calcare conta circa 50 vie ed è immerso nel verde della Rocchetta di Cesi per cui alla base delle pareti si possono trovare molte zone ombreggiate. Inaugurata ufficialmente nel 2010 è stata attrezzata da un gruppo di arrampicatori di San Gemini e dintorni, supportati dal negozio "Alta Quota" che ha fornito loro il materiale necessario. Non si tratta di una parete unica ma di più massi immersi nel bosco, proprio sotto l'Eremo di S. Erasmo, un luogo molto panoramico e frequentato. Le vie non sono molto lunghe, la roccia è sana e le protezioni ben messe.

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Pago le Fosse (Monte San Vito - Valnerina)

Pago le Fosse è una forra molto conosciuta dai torrentisti ma completamente sconosciuta agli arrampicatori. Al centro della Valnerina, nei pressi del paese di Monte San Vito che domina tutta la valle, questa forra è delimitata da verticali pareti rocciose. Sulla parete di destra (orografica) attualmente sono state attrezzate poco più di una decina di vie ma il posto ha un potenziale di gran lunga superiore. Non sappiamo chi abbia "spittato" questi itinerari, la roccia è ottima ma, poichè è poco frequentata, possono cadere piccoli sassi per cui è consigliabile il casco. L'arrampicata è prevalentemente su placca; il luogo selvaggio e suggestivo.

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Fosso dell'Eremo

La ricchezza di Acqualagna è sicuramente il tartufo bianco ma oltre questa rarità il suo territorio racchiude altre piccole perle: sono le falesie della valle del fiume Candigliano, un affluente del Metauro. Una valle ricca di pareti rocciose (Gole del Furlo, Balzo della Penna) e di strette valli laterali dove sono stati attrezzati diversi siti di arrampicata. Uno di questi, il fosso dell'Eremo, è situato dentro una di queste valli minori, un luogo solitario, al riparo da rumori e facilmente raggiungibile a piedi con una piacevole camminata. La parete principale si trova proprio sopra il torrente, sul fondo del vallone; per questa caratteristica è possibile arrampicare anche d'estate nonostante la quota non sia elevata. Di contro nei giorni festivi questo sito può risultare molto affollato. Le vie sono attrezzate con fix in acciaio e i nomi sono riportati alla base. Le catene per la discesa sono di acciaio e generalmente in buono stato. In totale ci sono poco meno di 60 vie situate in diversi settori. La roccia è calcare di buona qualità ancora non levigata.

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Cava Orsini

Con il nome di Cava Orsini viene indicato una serie di pareti poste in prossimità del pianoro di San Marco, proprio sopra Ascoli Piceno. Il posto paesaggisticamente è molto bello, la vista spazia su tutta la valle Castellana, sui Monti della Laga e sui Monti Sibilllini. Come gran parte dei siti di arrampicata del Piceno, la roccia è un travertino dai colori più vari tra cui grigio, bianco e rosato. Tutta la zona per anni è stata soggetta all'attività estrattiva delle cave. Terminata questa fase però sono dovuti passare molti anni prima che gli arrampicatori posassero il loro sguardo su queste pareti. Dopo sporadiche apparizioni di arrampicatori locali, le guide Tito Ciarma e Tiziano Cantalamessa decisero di attrezzare alcuni itinerari con spit e catene. Avevano scelto questo luogo per poter fare i corsi di arrampicata rivolti ai loro clienti. Furono così riattrezzate alcune vie che versavano in uno stato abbastanza pietoso e ne nacquero altre. Però neanche questo bastò per rendere appetibile il posto. Le presenze rimanevano sempre esigue. Forse per via della pigrizia degli arrampicatori locali.

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Pennapiedimonte (Majella)

La Majella ha nel suo territorio i siti di arrampicata più belli dell'Abruzzo: Roccamorice e Pennapiedimonte. Posti su opposti versanti hanno in comune il tipo di roccia e l'ambiente grandioso. In fatto di ambiente però Pennapiedimonte non la batte nessuno. Posta all'ingresso della valle dell'Avella a pochi minuti dal paese, ha un panorama grandioso tra balze rocciose solcate da sentieri, dove per secoli sono transitati innumerevoli greggi. Roccia compattissima (carenite marnosa), ottime protezioni (in prevalenza fittoni resinati) e poco affollamento sono le altre note positive del sito. Diviso in cinque settori, la falesia oggi conta poco più di 70 vie. Fortunatamente il comune ha contribuito in parte alla sua sistemazione (2002) affidando il compito a Giorgio Ferretti, che a soli 16 anni è stato il primo a cimentarsi su queste bastionate rocciose.

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Picinisco

Per i romani i luoghi particolari erano tutelati da un'entita particolare: il Genius Loci. Fabio Lattavo è il Genius Loci di Picinisco. Quasi tutte le 257 vie attrezzate fino ad oggi sono opera sua. Un'opera notevole in un posto che merita sicuramente una visita (ma anche più di una). Non si tratta della solita falesia dove uno arriva e si ferma, qui occorre spostarsi e andare alla ricerca dei numerori massi sparpagliati nel bosco. La roccia è ottima come pure la chiodatura (fix). Esposto a nord e circondato da una folta vegetazione, Picinisco è frequentato nei mesi caldi, le vie sono centinaia e di altezza variabile, in alcuni casi anche di più tiri. L'arrampicata è varia per lo più su placca a buchi.

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Liscia Palazzo (Colle Papaccio)

Liscia Palazzo, Colle Papaccio e Fonte della Noce sono toponimi che indicano lo stesso sito di arrampicata, uno sperone roccioso che svetta con la sua liscia parete di grigio calcare tra un mare di verde; proprio di fronte alla Majella. Attrezzato con fix e catene, conta ad oggi (2012) poco meno di 30 vie ma è in espansione e probabilmente il numero degli itinerari crescerà. L'arrampicata è prevalentemente su placche con buchi anche se non manca qualche diedro, molte vie raggiungono i 35 m e richiedono una buona resistenza e una corda da 80 m, le protezioni sono ottime e ben posizionate. Il luogo, fresco e ombroso, permette l'arrampicata anche in giornate molto calde. L'avvicinamento è di circa 20 minuti su sentiero segnato.

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