Il monte Tino chiamato comunemente Serra di Celano o più semplicemente "la Serra" si erge sopra Celano con ripidi versanti che permettono di guadagnare quota molto velocemente. Alto poco meno di 2000 m, molto panoramico, può essere salito da più versanti. Da Celano è possibile arrivare in vetta per il sentiero che inizia dalla chiesetta degli Alpini, posta a circa 1000 m di altitudine. Il dislivello non è elevato (900 m circa) e il percorso non presenta difficoltà particolari: il sentiero viene chiamato "le catene" e i grandini intagliati nella roccia "le scalelle". All'inizio del percorso è visibile un affresco rupestre raffigurante S. Giorgio. Dovrebbere essere segnalato (sentiero 11B), in realtà i classici bolli bianco-rossi scarseggiano, in particolare nel primo tratto sotto i prati di San Vittorino. In compenso sono stati fatti altri segni rossi (con tanto di bandierine) per indicare il percorso di una corsa in montagna. Questo dovrebbe essere vietato perchè non è possibile che ognuno possa aggiungere segni diversi dallo standard a sua discrezione, specialmente nel territorio di un Parco.

Raggiunta la cima è possibile effettuare un anello proseguendo verso la valle d'Arano e scendendo per le gole di Celano. Anche in questo tratto non ci sono difficoltà particolari ma lo sviluppo inizia ad essere significativo (circa 20 Km in totale). Il tratto tra il monte Tino e la valle d'Arano non è segnato ma è facilemente intuibile trattandosi di un lungo crinale. Le gole di Celano invece sono segnate e molto frequentate. A questo punto occorre aprire una piccola parentesi. Le gole di Celano, ci risulta, sono ancora vietate al transito. Il comune di Celano, con una ordinanza comunale del 2010 (la n. 21), visto il pericolo di caduta sassi, aveva vietato il passaggio nella gola. Sul posto non esistono cartelli o segnali che indichino tale divieto per cui, come spesso accade in questa nazione, c'è un divieto ma si può andare "liberamente". In realtà il pericolo di caduta sassi esiste, come d'altra parte esiste in gran parte delle gole e canyon d'Italia. Un altro pericolo è rappresentato dalla portata d'acqua del torrente che però è significativa solo ad inizio primavera, un periodo sicuramente da evitare. Queste gole sono lunghe circa 4 Km e, alte fino a 200 m e in alcuni punti, strette pochi metri. Il luogo è sicuramente suggestivo anche se mancano anche i cartelli stradali per indicare l'accesso; il periodo migliore è quello estivo, quando il letto del torrente Foce è asciutto. E' bene assicurarsi prima se si può transitare liberamente oppure vige ancora il divieto di accesso. Lungo il percorso delle gole, con una breve deviazione, si può raggiungere la fonte degli Innamorati. Più che una fonte, si tratta di una piccola cascata d'acqua che comunque può servire per dissetarsi. In passato riforniva di acqua il sovrastante eremo di San Marco (oggi sono rimasti solo pochi ruderi).

Un giro molto bello e interessante, sia dal punto di vista naturalistico (non è raro vedere i grifoni in volo) che ambientale, molto panoramico e vario. Lungo il percorso è possibile rifornirsi di acqua (val d'Arano e fonte degli Innamorati) ed inoltre in vetta c'è una piccola grotta adibita a bivacco (Bivacco Achille: dal nome di chi lo ha restaurato). Attenzione alle carte topografiche perchè in alcuni punti riportano il tracciato in modo errato (zona san Vittorino).

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Accesso

Dal centro di Celano si segue la strada verso Ovindoli. Prima della fine del paese, si devia a destra su una stradella che sale ripida (cartello poco visibile: "Serra di Celano"). Si continua a salire per una strada adibita a via crucis fino alla chiesetta degli Alpini dove si parcheggia.

Salita

Dalla chiesetta (1010 m circa # #) si segue la pista in piano per pochi metri quindi si devia a sinistra, per prati, dritto fino alla base della parete rocciosa. Qui un netto sentiero, a tratti scavato nella roccia, sale con numerosi tornanti verso la piana di San Vittorino (scarsi segni bianco-rossi #). Giunti in prossimità del piano, la traccia si divide in più parti. Seguire il sentiero che, in piano, traversa verso sinistra (ovest) fino ad un fontanile. Da qui si oltrepassa il piano di San Vittorino fino a riportarsi sotto il pendio (ometto #). Dritti su sentiero, con numerosi tornanti, si sale rapidamente il versante fino a raggiungere a quota 1820 m circa una croce di ferro #. Si continua a seguire la netta traccia che in breve permette di raggiungere la vetta del monte Tino (croce, 1921 m, 1:45 ore #). Sotto la vetta è possibile ripararsi in una grotta scavata nella roccia (Bivacco Achille # # #).

Discesa

Dalla cima si continua per l'affilata cresta che, prima verso est poi verso nord, digrada lentamente verso una piccola sella. Si risale qualche metro e ci si tiene prevalentemente sul filo di cresta (Serra dei Curti) con una bellissima veduta sulle sottostanti Gole di Celano. Rari ometti # indicano il percorso che si svolge su ampi prati senza grandi dislivelli #. Ragiunto il bosco (Mandra delle Vacche) la traccia si fa confusa. Si continua a scendere tenendosi poco a sinistra della cresta fino a raggiungere il piano dove si incrocia la strada che entra in valle d'Arano.

Si segue la strada asfaltata fino al bivio per il monte Sirente (1365 m circa, 3:15 ore # quindi si continua a destra costeggiando per un lungo tratto la pianeggiante valle #. Giunti ad un netto bivio (cartello indicatore, 4:00 ore) si prende il sentiero che sale verso destra e costeggia i resti di una costruzione. E' possibile continuare sulla strada fino ad un fontanile con area pic-nic e seguire un altro sentiero (segnato anche questo) che poco più in basso si ricongiunge con il precedente. La traccia, sempre netta, sale per un breve tratto quindi inizia scendere sempre più decisa verso il fondo valle #. Ogni tanto un breve slargo apre la vista sulle profonde e lunghe gole. Raggiunto il fondo valle si incrocia un sentiero (1065 m circa) che, in 5 minuti, raggiunge la fonte degli Innamorati. In realtà più di una fonte si tratta di una piccola cascata #. Si continua nel fitto bosco seguendo il fondo valle #. Dopo un lungo tratto la gola si fa più stretta ed inizia il tratto più suggestivo delle gole. Usciti dalla gola, ancora un breve tratto in una pineta e si esce sul piazzale-parcheggio in località la Foce (830 m circa, 6:00 ore #).

tracciato escursionismo, da celano al monte tino, discesa per le gole di celano - gruppo del monte sirente

Dati tecnici

  • Difficoltà: E
  • Dislivello complessivo: 960 m circa
  • Orario complessivo: 6:00/8:00 ore ore
  • Sviluppo complessivo: 20 Km circa
  • Segnaletica: parziale. Scarsa da Celano al monte Tino (sentiero 11B #), inesistente da questo fino alla val d'Arano. Bandierine bianco-rosse nella gola di Celano # (sentiero n. 12 #).
Bibliografia
  • Parco Regionale del Sirente-Velino, le più belle escursioni - (Società Editrice Ricerche)
Cartografia
  • Carta 1:25000 - Velino-Sirente - Sez. CAI L'Aquila
  • Carta 1:25000 - Velino-Sirente - Ed. Il Lupo

Foto di Antonio Palermi e Andrea Di Bello