La "via Ranna" è un'antica mulattiera che unisce i numerosi stazzi situati sul versante orientale dei Monti della Laga, precisamente tra Cima Lepri e Pizzo di Moscio. "Ranna" vuol dire grande ed infatti questo aggettivo descrive bene l'itinerario proposto, grande come sentiero e come lunghezza. Non particolarmente difficile è però riservato ad escursionisti esperti, sia perchè in alcuni punti non è facilmente individuabile e quindi occorre avere un po' di esperienza, sia perchè i posti attraversati possono presentare pericoli oggettivi in determinate condizioni armosferiche (nebbia o pioggia ad esempio). Molto impegnativo fisicamente (quasi 25 Km di sviluppo per quasi 1300 m di dislivello) richiede un ottimo allenamento.

Poichè è molto lungo, il paesaggio che si attraversa è molto vario, dalle faggete alle praterie, dai prati pianeggianti ai ripidissimi canaloni di Peschio Palombo. Una gita molto remunerativa, che attraversa angoli di Laga poco conosciuti e abbandonati, in un ambiente superbo.
L'itinerario è parzialmente segnalato, il tratto da San Martino fino allo stazzo della Solagna è Sentiero Italia ed è contraddistinto con i caratteristici segni bianco-rossi del CAI; nessuna indicazione nel tratto della via Ranna. Dalla sella di Piè di Lepre invece inizia una serie di ometti e di vecchi e scoloriti segni giallo-rossi, fino alla base della cresta. Da qui in poi non si trovano più segnali ma è abbastanza semplice orientarsi per tornare sulla strada.

Tutti gli itinerari amatriciani sono stati segnalati dal CAI di Amatrice e occorre ringraziarli per la grande opera compiuta. Un appunto però va fatto e riguarda il numero e la grandezza delle bandierine. Il regolamento CAI in merito è molto preciso, ad esempio i segno bianco-rossi che indicano la continuità del percorso devono essere di 8x15 cm e vanno distanziati di diverse centinaia di metri. Se ci attenesse un po' di più a queste semplici regole sicuramente il lavoro ne acquisterebbe in bellezza e omogeneità.

Se si hanno a disposizione due auto conviene fare una traversata: da Capricchia a Voceto. Se invece non è possibile optare per la traversata si può fare l'itinerario proposto. Se non si vuole scendere per la cresta di Peschio Palombo è possibile continuare ancora per la "via Ranna" fino al Guado di Annibale (la Forca) e scendere per il Cavallo di Voceto. Quest'ultima opzione è un po' più lunga di quella proposta sotto.

Sicuramente meritano una visita le due chiese del XV secolo alla base della montagna, la chiesa di San Martino e quella della Icona Passatora, entrambe affrescate.


La chiesa di San Martino

vedi flickr (www.flickr.com): Antonio Palermi La tradizione vuole che questa chiesa sia stata costruita da soldati francesi al ritorno dalla battaglia di Tagliacozzo. Il loro comandante era di Tours come San Martino e alle dipendenze di re Carlo d'Angiò, da qui il nome della chiesa. D'altra parte San Martino è particolarmente caro ai soldati in quanto anch'egli militare prima della sua conversione. L'architrave della porta principale è scolpito e si legge chiaramente la data 1479 #. All'interno della chiesa si possoono vedere diversi affreschi # alcuni molto rovinati anche perchè fino a poco più di 20 anni fa il tetto era crollato e le intemperie non hanno certo giovati a queste opere. Adesso si è intervenuti con un restauro, il tetto è stato rifatto e anche gli affreschi sono sottoposti a restauro. Le opere sono di Dioniso Cappelli (XV secolo), pittore amatriciano. Probabilmente la chiesa fu eretta sopra un altro luogo sacro preesistente. Il paese che prende nome dalla chiesa era molto più esteso e popolato ma il terremoto del 1639 ne distrusse gran parte. Attualmente è la parrocchia di ben 8 frazioni limitrofe. La festa della parrocchia si celebra l'11 novembre ma la festa che ogni anno viene organizzata dai locali si svolge la domenica successiva. Per informazioni e visite guidate è possibile rivolgersi alla gentile signara Luciana Brunamonte, Tel. 0746-826811, 338-4533008.

Schede - San Martino
Schede - San Martino
Schede - San Martino
Schede - San Martino
Schede - San Martino
Schede - San Martino
Schede - San Martino

Foto tratte da logo flickr Flickr (Antonio Palermi)


Accesso

Da Amatrice si continua verso il lago di Campotosto. Dopo aver superato San Cipriano, ad un bivio prendere a sinistra per Retrosi (poco più di 2 Km da Amatrice). Superato questo paese si continua per Ferrazza ed infine si giunge alla chiesetta di San Martino dove si parcheggia. Nei pressi della chiesa c'è una area attrezzata con fontana.

Relazione

Dala chiesa di San Martino (1160 m circa), si segue la strada sterrata che inizia a sinistra della chiesa e in piano costeggia il fosso omonimo (sbarra dopo pochi metri, divieto di accesso). La pista risale la valle e termina dopo circa 2,5 Km (panchina #, 1400 m, 0.30 ore). Da qui inzia un sentiero che in breve attraversa il fosso (1435 m) e risale l'altro versante del fosso.
Dopo una breve salita il percorso si fa pianeggiante, ci si lascia Monte D'Oro sulla destra, e inizia un lungo traverso.
Il primo fosso che si supera è il fosso di Ciufficolle, segue quello della Corva ed infine quello della Solagna. Al termine della traversata si entra nella valle del fosso di Selva Grande e lo si attraversa (1522 m, 1,45 ore)
Ancora in piano, verso destra, si continua a traversare per un lungo tratto in un bel bosco di faggi. Giunti sul filo di un crinale (punto panoramico sulla destra #) il sentiero volge verso sinistra ed in breve si raggiunge il sentiero principale che sale dal fondovalle (tabelle verticali #, 1567 m, 2 ore).
Prendere a sinistra, il sentiero inizia a salire deciso con numerosi zig-zag fino a sbucare su una sella (1800 m circa, 2,30 ore) #.
Di nuovo un tratto pianeggiante e poi in leggera discesa si attraversa il fosso della Pacina (1740 m) # con relativo stazzo (diruto) e quindi si arriva al fosso di Selva Grande (1700 m circa, 2,50 ore).
Oltrepassato il fosso il sentiero obliqua lentamente in direzione dello stazzo di Padula. Giunti nei pressi dello stazzo, al fosso che lo precede (1902 m) si lascia il sentiero principale e si devia nettamente a sinistra (3,30 ore).
Siamo sulla "via Ranna", in leggera salita inizia un lungo tratto obliquo, dopo circa mezz'ora si oltrepassa un vecchio stazzo abbandonato da anni (2015 m), in questo tratto il sentiero non sempre è netto ed occorre cercare tra l'erba la traccia più adatta.
Ancora il leggera salita si oltrepassa un crinale e dopo un tratto pianeggiante si è ad un'altro stazzo abbandonato # con sorgente # nei pressi (2050 m circa, 4,05 ore).
Ancora un tratto pianeggiante taglia tutto il versante solcato da numerosi fossi (Tara Bella) il principale dei quali è il fosso della Solagna. Al termine del vallone si sale dritti (a volte il sentiero non è ben visibile #) fino a portarsi sul filo di un crestone molto panoramico e ripido (2240 m).
Altro traverso pianeggiante e si entra in un altro imbuto (fosso Piè di Lepre), lo si attraversa e si giunge infine alla sella sulla cresta sud-ovest di Cima Lepri (Piè di Lepre, 2200 m circa, 5,20 ore).
Qui, se si è molto allenati si può andare in vetta seguendo il netto crestone (250 m di dislivello, 1,15 ore (A/R).
Per scendere si può optare per due soluzioni, continuare per la "via Ranna" verso la Forca (Guado di Annibale) e scendere per il Cavallo di Voceto oppure per la la cresta di Peschio Palombo. Di seguito descriviamo questa opzione.
Dalla sella si salgono pochi metri quindi si inzia a scendere per il largo crestone. Il crinale si fa sempre più affilato e nei tratti più ripidi ci si tiene sul lato destro. Si oltrepassano alcuni salti rocciosi (ometti # e vecchi segni rosso-gialli #) con ottimi punti panoramici verso la conca amatriciana.
Giunti a Peschio Palombo (1971 m) ci si porta nettamente sul versante destro del crinale (molti ometti), qui inzia di nuovo il bosco e tra arbusti e brevi paretine si scende velocemente fino alla base della cresta dove in piano si traversa verso sinistra sui prati fino al Colle San Giovanni (1620 m, 6,15 ore).
Da qui occorre scendere senza una traccia ben individuabile #, prima ci si tiene verso sinistra, sul crinale, (croce visibile più in basso # sulla destra). Tra le numerose tracce di sentiero presenti sul terreno si scende in direzione della strada percorsa in salita. Una volta raggiunta per questa fino a San Martino (7,15 ore).

grafico della gita


 

Dati tecnici

  • Dislivello complessivo: 1290 m circa
  • Difficoltà: EE
  • Orario: 7/8 ore
  • Sviluppo: 24 Km circa
  • Segnatetica: segni CAI rosso-bianchi fino all'inizio della "via Ranna", nessun segno sulla via, segni rosso-gialli sulla cresta di Peschio Palombo.
Bibliografia
  • Monti della Laga - le più belle escursioni (SER)
Cartografia
  • Carta 1:25000 Monti della Laga - SER

Immagini

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