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Rava dei Ferrari (Majella)

Il versante ovest della majella offre numerose possibilità agli scialpinisti, i canaloni che scendono da diversi contrafforti sono quasi tutti percorribili con gli sci ; molti di tali valloni sono piuttosto famosi, altri per contro molto meno battuti. Tra la rava della Giumenta Bianca ( direttissima del M. Amaro), forse il più noto di tali canali, e l’ampio catino di Fondo di Majella, una serie interessante di valloni solca il versante. Uno di questi meno noti impluvi è quello della Rava dei Ferrari, che sbocca in corrispondenza cresta che delimita ad ovest l’ampia depressione di femmina morta. Il percorso è alquanto lineare, ma come tutti i canaloni va percorso con neve sicura e possibilmente non gelata, la non banale pendenza potrebbe in caso contrario riservare brutte sorprese.

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Ghiaione Sud (Monti Sibillini)

Tra gli itinerari sci alpinistici dei monti Sibillini, l’anello che si percorre salendo i uno dei canali del versante ovest del Redentore con discesa al lago di Pilato e risalita sulla cresta per il canale della Cima dell’Osservatorio occupa un posto di primo piano per impegno, bellezza dei luoghi e in genere per le sciabilità del percorso. Anche se lo sviluppo non è grande, il dislivello supera i 1600 metri e considerando la pendenza dei versanti è un itinerario classico di primavera, da percorre con neve ben assestata e possibilmente non ghiacciata nella sua parte ovest. In buone condizioni le soddisfazioni sciistiche sono pari a quelle estetiche, dal colpo d’occhio della vetta su tutti i Sibillini ed i prospicenti monti della Laga allo scenario di Pizzo del Diavolo sotto cui si passa.

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Valle di Taranta (Majella)

Alcuni itinerari, concatenamento di salite più brevi, assumono un sapore particolare quando percorsi con gli sci. Quello che parte da S. Nicolao di Caramanico e arriva allo sbocco della Valle di Taranta è un viaggio nella Majella, toccando la massima quota (il M. Amaro) attraverso gli altopiani sommitali ed i grandi valloni che ne caratterizzano il versante sud-orientale. E’ un percorso non difficile tecnicamente, salvo qualche cautela nel tratto di cresta tra la sommità di Rava Cupa e la vetta del Pescofalcone, ma di discreto impegno fisico; richiede tempo stabile e buon innevamento alle quote basse della valle di Taranta oltre ad un minimo di stabilità dei pendii.

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Monte Calvo (Monti dell'Alto Aterno)

Il monte Calvo (Alta valle dell'Aterno) a dispetto della sua altitudine (1898 m), è raggiunto da diversi itinerari scialpinistici. Molto panoramica, questa vetta offre una bellissima veduta sulla sottostante conca aquilana e su molti dei principali gruppi montuosi dell'Appennino Centrale, dal Gran Sasso al Terminillo, dal Velino ai Sibillini. La salita dal piccolo borgo di Cave, nel comune di Scoppito, è semplice e, caratteristica che la rende molto frequentata, relativamente sicura in caso di forti nevicate. Purtroppo la strada di accesso è chiusa al traffico (divieto di transito) per cui se si inizia l'itinerario dalla strada asfaltata occorre percorrere circa 3 Km per raggiungere la fonte Crovella, dove inizia la salita vera e propria. Un itinerario tranquillo, piacevole e senza particolari problemi legati all'innevamento.

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Monte Tranquillo (Monti Marsicani)

La cima del monte Tranquillo, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise si erge sopra il santuario omonimo, un luogo molto frequentato, sia d'estate che d'inverno. Nella stagione fredda sono molti che, muniti di ciaspole, percorrono i sentieri che si snodano tra i fitti e vasti boschi di faggio. Anche con gli sci è possibile salire in cima; non si tratta di una gita scialpinistica emozionante ma, quando le condizioni meteo non sono le migliori oppure il bollettino valanghe non è confortante, qui si può comunque tentare di salire. La parte bassa dell'itinerario si svolge in splendide faggete, durante la salita si supera il rifugio della Difesa (chiuso) poi si raggiunge il Santuario del monte Tranquillo. Questa costruzione risale a parecchi secoli fa, addirittura la prima cella monastica è del IX secolo. Al suo interno c'è l'altare della Madonna Nera dell'Incoronata una scultura in legno scuro del XII secolo. In Italia sono parecchi i luoghi dedicati alle Vergini Nere.

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