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Pizzo Cefalone e Monte Portella (Gran Sasso)

La dorsale che collega il M. Portella al M. S. Franco appare, a chi la osserva dal versante aquilano, come un bastione roccioso dall’aspetto severo, che senza soluzione di continuità, precipita con ripidi canaloni verso la piana di Assergi. In condizioni di buon innevamento e di assoluta stabilità del manto, quegli stessi canali riservano stupende discese in sci per centinaia di metri. Le condizioni della neve sono però da valutare con attenzione: troppa costituirebbe un pericolo certo per la valangosità del versante, troppo dura un rischio date le non banali pendenze e troppa poca evidentemente un limite alla remuneratività degli itinerari. Volendo si può abbinare alla discesa dal Cefalone quella del Vallone della Portella: al piacere di una ulteriore bella sciata fa da contraltare la necessità di risalire tutto il dislivello perso; è una variante che può essere omessa da chi volesse risparmiarsi la fatica necessaria a riguadagnare la cresta di partenza.

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Monte Velino dai Piani di Pezza

Il Monte Velino domina con i suoi 2486 metri la piana del Fucino torreggiando sui paesi di Massa d’Albe e Magliano dei Marsi posti immediatamente a ridosso dei suoi contrafforti meridionali. La salita sci alpinistica da questo versante è raramente percorribile a meno di non accettare grossi tratti sci in spalla, date le quote di partenza e l’esposizione sfavorevole. Ma se decideste di raggiungere la massima cima della Marsia dal versante opposto, le cose cambiano nettamente. I Piani di Pezza infatti consentono un avvicinamento anche a stagione inoltrata direttamente sci ai piedi; di contro dovete contare uno sviluppo abbastanza consistente così come il dislivello, oltre alla necessità di rimettere le pelli sugli sci almeno tre volte.

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Monte Priora, versante nord (Monti Sibillini)

Una caratteristica del monte Priora è l'accesso: complesso, lungo e spesso pericoloso. Il dislivello che occorre superare è sempre notevole, indifferentemente dal versante che si è scelto. Inoltre i suoi pendii, specialmente sul versante nord, sono famosi per le numerose e distruttive valanghe che ogni anno abbattono alberi e vegetazione. Non ci si deve stupire quindi se durante l'escursione non si incontrerà anima viva. Questa è una montagna severa e silenziosa con un versante nord selvaggio e ripido; ottimo per lo scialpinismo. Naturalmente occorre scegliere il momento propizio e spesso la primavera inoltrata offre le giornate ideali; perchè non deve esserci troppa neve ma neanche troppo poca altrimenti occorrerà portare gli sci in spalla per un lungo tratto. Attualmente ci sono tre guide di scialpinismo che descrivono gli itinerari di questa zona dei Monti Sibillini: La Montagna incantata di Luca Mazzoleni, Tracce di sci in Appennino di L. Filocamo e V. Di Salvo ed infine Scialpinismo sui Monti Sibillini nelle due edizioni del 1983 (R. Beretta, G. Mainini, P. Renzi) e del 2007 (G. Mainini, P. Renzi). Nessuna delle tre descrive questo percorso partendo da Vetice, la seconda consiglia la salita da Pintura di Bolognola (1300 m di dislivello e uno sviluppo notevole), la terza (II edizione) invece propone la salita da Casali di Ussita (quasi 1800 m di dislivello). In effetti la salita da Pintura è quella con meno dislivello da superare ma poichè occorre scendere sotto la forcella Bassettte, ci si trova in pieno versante sud e non sempre c'è neve a sufficienza.

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Rava del Ferro (Majella)

Dritta, ripida, sostenuta, lunga. Questi in sintesi gli aggettivi che riguardano la Rava del Ferro, uno dei canali che incidono profondamente il versante occidentale della Majella e che da Lama Bianca sale dritto fino al crinale che separa il monte Amaro da Pesco Falcone. Molto frequentata, è una classica del gruppo e va affrontata solo con condizioni di neve ben assestata. La rava, dalla base, ha un dislivello di poco superiore ai 1100 m, a questo va aggiunto però un tratto variabile di strada che dipende dalle condizioni della neve. In genere accumoli generati dal vento bloccano la strada prima del suo termine e costringono a percorrere un tratto di questa con gli sci. Per questo viene percorsa in primavera, sia perchè il manto nevoso è stabilizzato sia perchè è possibile salire in auto un tratto di strada che altrimenti costringerebbe a 5 chilometri e mezzo supplementari.

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La cresta del Sassone (Monti Sibillini)

Il versante orientale del monte Vettore è contraddistinto da due grandi impluvi, il Fosso di Pianelle e il Fosso di Casale, due enormi collettori di valanghe che qui raggiungono dimensioni veramente notevoli. Nel 1934 addirittura il paese di Casale fu completamente distrutto da una di queste (l’unica casa che rimase in piedi è visibile in prossimità della strada e deve la sua salvezza al terrapieno antistante). Tra questi due "imbuti" si snoda una cresta dove spicca un grosso masso roccioso chiamato "Il Sassone". L'itinerario scialpinistico che percorre questa cresta è senza dubbio tra i più belli dei Monti Sibillini, la sua pendenza costante richiede concentrazione nella ricerca della traccia meno difficoltosa ed esperienza nella valutazione del manto nevoso. E’ molto facile che si debba ricorrere all'uso dei ramponi e della piccozza.

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