La scalata sulle Spalle del Corno Piccolo sta diventando sempre più arrampicata e sempre meno Alpinismo. Non è un giudizio è una semplice constatazione, i nuovi itinerari sono sempre più attrezzati con protezioni fisse (fix) e anche su molti di quelli aperti non di recente iniziano a comparire catene o altro. D'altra parte è difficile se non impossibile che tutto rimanga immobile per sempre. E' lo spirito del tempo, cambia come cambiano le persone. Per questo ripercorre questo itinerario, una via classica di altri tempi e trovarla quasi completamente senza protezioni fa piacere. Non perchè uno voglia rischiare o fare lo "sborone" ma perchè qui ci si può proteggere veramente quando e come si vuole. L'Amore-Gambini è una via di fessura dall'inizio alla fine e quindi tutto quello che occorre è: un mazzo di dadi e una serie di friend (meglio medio-grandi).

La via è piacevole, il tiro "chiave" è il secondo, quando la fessura si fa leggermente strapiombante e per i piedi si ha poco o nulla, d'altra parte per le mani c'è tutto e quindi il grado non sale più di V+ (forse, ad essere meno "tirchi" anche VI-).
Le soste sono attrezzate quasi sempre con chiodi e a volte con spit, non tutte sono ottime quindi magari un rinforzino su qualcuna non guasta. Peccato che dopo il quarto tiro le difficoltà cessino ed occorre proseguire per oltre 100 m su un canale fessura abbastanza noioso ma d'altra parte questo è comune su molte vie delle Spalle.
Pochi sono i chiodi di progressione lungo la via e quei pochi anche inutili vista la possibilità di proteggersi praticamente dappertutto. Una via classica, divertente ed in ombra che può essere un bene (come in questi giorni di solleone) o un male (in caso di tramontana).
Al quarto tiro si può scegliere se proseguire per la via originale (sulla costola a destra) oppure continuare sulla fessura; il grado non cambia molto ma la fessura sembra l'itinerario più logico.

Attacco

Direttamente dalla fine della seconda scaletta del Ventricini, primo tiro in comune con la Mario-Di Filippo.

Relazione

  • 1) Si sale dritti nel diedro-canale fino ad un terrazziono alla base dello strapiombo (30 m, IV- | sosta: 3 chiodi)
  • 2) Prendere a sinistra e risalire tutta la netta fessura che obliqua verso sinistra (45 m, V+, 1 chiodo e 2 clessidre | sosta: 2 spit
  • 3) Dritti per un diedrino fino alla base di uno strapiombo di roccia non ottima (15 m, IV | sosta: 2 chiodi)
  • 4) Si sale dritti sulla fessura strapiombante che subito oltre si corica ma prosegue tra placche compatte con bella arrampicata (35 m, V, 2 chiodi | sosta: 2 chiodi)
  • 5) Dritti per un canale-fessura (35 m, IV, 4 chiodi | sosta: 2 chiodi)
  • 6) Con difficoltà decrescenti in cima (90 m, IV)

Discesa

Dalla Seconda Spalla è possibile scendere a piedi lungo il canale Bonacossa oppure in doppia su uno dei diversi ancoraggi predisposti presenti sulla cresta.


tracciato della via

 


Dati tecnici

  • Aperta da Donatello Amore e Lucio Gambini nel 1975 (25-5-75)
  • Dislivello: 250 m circa
  • Difficoltà: TD-
  • Orario salita: 3:00/4:00 ore
  • Esposizione: Nord
  • Materiale necessario: normale dotazione alpinistica, friend medio-grandi
Bibliografia
  • Gran Sasso - CAI-TCI - Luca Grazzini e Paolo Abbate
  • Gran Sasso le più belle ascensioni dal 3 al 7 grado - R. Ciato-F. Pennisi - B. Vitale - Ed. Mediterranee
  • Gran Sasso proposte per quattro stagioni - Fabrizio Antonioli e Stefano Ardito - Ed. Zanichelli

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