Questa zona del gruppo del Gran Sasso è poco conosciuta e ancor meno frequentata, forse perchè non facile da raggiungere oppure per i dislivelli mai banali. E' strano perchè gli itinerari di questo versante sono tra i più belli del gruppo, l'ambiente è selvaggio e grandioso, non si incontra nessuno e la sciata spesso è di grande soddisfazione. Di contro occorre essere pazienti perchè, per poter affrontare questi itinerari con sicurezza, occorre che le condizioni siano ottimali (tutto il versante è tormentato da valanghe) e spesso l'unico periodo ragionevole è la primavera avanzata. Periodo che però obbliga lo scialpinista a caricarsi gli sci sullo zaino per un lungo tratto in quanto la località di partenza è molto bassa (circa 800 m).

Da questi profondi valloni viene captata l'acqua per tutta la provincia di Teramo, qui ci sono le sorgenti che danno vita all'acquedotto del Ruzzo. Fino a poco tempo fa sul fondo della valle erano presenti dei nevai perenni ma gli ultimi decenni di caldo ne hanno decretato la fine. Nevai che traevano origine dalle grandi valanghe che ogni anno vengono giù da questi versanti. Versanti scoscesi e selvaggi che offrono scenari grandiosi e anche ricchi di storia come ci ricorda la piccola cappellina dedicata a santa Colomba che visse da eremita in queste vallate. Sorella di S. Berardo vescovo di Teramo e patrono della città e figlia dei conti di Pagliara. Ancora oggi si posso vedere i resti del castello di questa potente famiglia che dominava la valle Siciliana.
L'itinerario proposto può essere percorso in due modi: andata e ritorno per lo stesso itinerario oppure in traversata come descritto nella relazione. Il vantaggio della traversata è essenzialmente nel minore tratto da percorrere a piedi (con gli sci in spalla) in discesa. La pendenza non è banale e raggiunge i 40°.
Si tratta di una escursione in uno degli ambienti più suggestivi del gruppo del Gran Sasso, tra il monte Prena e il Brancastello, sormontati dalle Torri di Casanova. Un versante che digrada ripido verso le colline del teramano e quindi molto panoramico. La salita avviene per gran parte nel vallone del fosso del Malepasso, tra il Cimone di Santa Colomba a sinistra e la cima delle Fienare sulla destra, vallone che viene raggiunto da un netto e comodo sentiero che però costringe a portare gli sci sullo zaino per un bel tratto.
Una gita con un notevole dislivello ma che ripaga sicuramente dello sforzo.

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Accesso

Da Isola del Gran Sasso si prende per Pretara. Oltrepassato il paese si continua in direzione "Lago di Pagliara" e al primo tornante verso sinistra si lascia la strada asfaltata e si prende una strada bianca verso destra fino alla località "Piano del Fiume" dove si parcheggia.

Salita

Dal parcheggio # di Piano del Fiume (830 m circa, fontanile #) prendere la strada che va verso il fosso e dopo 100 m deviare subito a sinistra per una stradina che attraversa subito il fosso. Guadagnata l'altra sponda si ridiscende il versante per pochi metri e, per un netto sentiero, si giunge ad bivio nei pressi di una cappella (830 m #). Prendere a destra. Il sentiero, sempre largo e comodo # #, risale il boscoso crinale con innumerevoli tornanti fino alla piccolissima chiesetta di Santa Colomba (1234 m, 0.50 ore #), posta su un cucuzzolo con una bella veduta sulle colline teramane e sui ruderi del castello di Pagliara #. Oltrepassata Santa Colomba il sentiero si fa pianeggiante # e con un lungo traverso permette di giungere sul fondo del vallone (1315 m #). Ormai fuori dal bosco, ci si porta sul versante destro della valle # e si sale, senza via obbligata, il lungo crinale. Giunti sotto una fascia rocciosa si devia a destra e quindi dritti fino al vado del Piaverano (2281 m, 3.30 ore). Da qui, per la cresta sud, in breve si raggiunge la cima del monte Brancastello (2385 m, 4.00 ore #). Se la cresta non fosse in ottime condizioni è possibile risalire il largo versante ovest del Brancastello evitando di raggiungere il vado.

Discesa

Dalla cima si scende per poco sulla cresta ovest # e raggiunto un cocouzzolo (ottimo punto panoramico sul paretone del Corno Grande) si devia nettamente a destra per prendere il ripido canale che scende dritto in direzione nord. Dopo un primo tratto un po' ripido (circa 40° # #) il pendio si fa meno pendente # # e ci si porta leggermente verso sinistra evitando dei canalini più ripidi. Velocemente si raggiunge il fondo de "Il Vallone" dove la pendenza si fa ottimale e la discesa molto divertente. Dove la valle inizia a restringersi # occorre fare attenzione a non oltrepassare il sentiero che, in piano, # costeggia i faggi # e permette di scendere nel bosco. A quota 1530 m circa si lascia quindi il canale e si traversa (anche in leggera salita) seguendo la traccia (non nettissima) che in breve termina su una strada sterrata nei pressi di una stalla (1416 m). Per la larga pista #, senza problemi, si scende fino alla strada asfaltata (1100 m circa, 1.30 ore).


tracciato monte brancastello

Dati tecnici

  • Dislivello salita: poco meno di 1600 m
  • Dislivello in discesa: 1300 m
  • Difficoltà: OS
  • Orario complessivo: 5.30/7.00 ore
  • Sviluppo salita: 6.5 Km circa
  • Esposizione: Nord
Bibliografia
  • La Montagna Incantata Vol. 1 - Luca Mazzoleni

Cartografia

  • Carta 1:25000 Gran Sasso - CAI Sezione di L'Aquila
  • Carta 1:25000 Gran Sasso - SER (Società Editrice Ricerche)
  • Carta 1:25000 Gran Sasso - Edizioni Il Lupo

Immagini