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Chi è abituato a giudicare una via in base al grado di difficoltà qui sbaglierebbe in pieno. Massimo V grado, un banalissimo 4a (!?) se valutato con i gradi delle falesie. Non è infatti il grado il parametro per giudicare le vie di questa parete e, in generale, le vie di questo versante del Vettore. La roccia a tratti non è solida e dove lo è ("Specchi grigi" per esempio) non è facile proteggersi, le protezioni in loco sono praticamente assenti e le soste bisogna costruirsele.
Proprio il tipo di roccia e di arrampicata oggi in "disuso", peccato perchè con un minimo di preparazione e di "testa" anche questi itinerari danno molta soddisfazione. L'ambiente è severo, l'esposizione non manca, unica accortezza: non far cadere sassi. Questa è la quinta volta che la ripeto e devo dire che ancora mi diverte.

Si tratta della prima via aperta su questa parete, pochissimo frequentata - come tutte le vie di questa zona - può rappresentare un ottimo "banco di prova" per chi vuole iniziare ad arrampicare su questi terreni.
Portarsi diversi friends e dadi, la roccia si presta ad incastri, utili i chiodi. Le soste sono da attrezzare. L'itinerario classico inizia più in basso da dove descritto sotto, noi abbiamo raggiunto il punto di partenza per paretine a destra del canale iniziale (I).
Da evitare dopo piogge o in primavera per la caduta di sassi.

Accesso

Dal sentiero dei Mietitori, deviare dentro il canale che scende dritto dall'Aia della Regina (25 minuti). Risalirlo fino a sotto una cascata asciutta (35 minuti). Costeggiare la parete verso sinistra fino a dove questa termina. Per erba ripida e arbusti risalire il pendio e traversare di nuova a destra per rientrare nel canale principale. Per questo per un po' poi prendere il crinale di destra. Seguirlo fino a quando termina sotto una breve fascia di roccette che immette in un nuovo canale delimitato dalla bastionata rocciosa dell'Aia della Regina. Dapprima nel fondo del canale poi per il crinale di destra e quindi per prati si giunge alla fascia rocciosa alla base della parete. Per paretine e canalini fino alla base della Piramide (1.30 ore).

Relazione

1 tiro) Attacco su roccia bianca un poco scagliosa. Piegare a sinistra verso il diedro e poi rimontare delle paretine verso destra. Usciti dalla rampa piegare nettamente a sinistra (ch.) e fare sosta prima della costola che si immette nel canale - Diff. max: IV - Lun. 45 m - Prot: 1 ch. - Sosta: da attrezzare
2 tiro) Alzarsi poco (clessidra) e quindi obliquare a sinistra per entrare nel canale. Qui le difficoltà diminuiscono. Risalire il canale tenendosi a destra sotto degli strapiombi - Diff max: IV - Lun: 50 m - Prot: 1 cl. - Sosta: 2 ch.
3 tiro) Rientrare nel diedro-camino. Risalirlo e, quando diventa leggermente strapiombante, portarsi sulla parete di destra - Diff max: V - Lun: 55 m - Sosta: da attrezzare
4 tiro) Sempre tenendosi sul lato destro del diedro (ch.) salire sotto a grossi strapiombi (ch.). Qui traversare nettamente a destra fino ad uno spigolo che si oltrepassa per sostare subito dopo nel comodo canale - Diff max: IV - Lun: 40 m - Prot: 2 ch. - Sosta: da attrezzare
5 tiro) Risalire il canale al centro quindi dritti per paretine e diedri con roccia un po' rotta fino a dove il filo dello spigolo divneta strampiombante - Diff max: III - Lun: 40 m - Sosta: da attrezzare
6 tiro) Traversare sotto gli strapiombi ed entrare nel largo canlino che porta nell'ampio canale della parte alta del "Canalino" - Diff max: II - Lun: 50 m - Sosta: da attrezzare

Discesa

A) Per il "Canale delle Ammoniti" (a destra guardando verso valle dalla cima della Piramide): si tratta di una discesa veloce con qualche passaggio in arrampicata e tratti su erba.
B) Salire in cima al Vettore e scendere per il sentiero di Forca di Presta.

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Dati

  • Aperta da Stefano Pagnini, Emidio Nardini, Alberico Alesi e Salvatore Spinelli il 22 agosto 1975
  • 1 invernale: Tiziano Cantalamessa, Alberico Alesi, Bruno Tosti e Giacomo Stipa il 27 dicembre 1979
  • Sviluppo: un po' meno di 300 m
  • Difficoltà: V
  • Esposizione: Sud-Est

Vedi anche qui

Immagini

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