Nel gruppo del Gran Sasso ci sono diversi canali interessanti da risalire con ramponi e piccozza, il Gravone è sicuramente uno di essi. Non presenta grandi difficoltà alpinistiche ma richiede comunque esperienza, sia per orientarsi in caso di nebbia sia per risalire i brevi passaggi rocciosi che inevitabilmente si incontrano lungo il percorso. La parte bassa non è molto interessante ma in alto il panorama è veramente superbo, gli affacci sulla nord del Camicia non si dimenticano in fretta. Come quasi tutti i canali anche questo è un collettore di valanghe, anche molto grandi e quindi va fatto solo con neve molto sicura, in genere in primavera inoltrata quando ormai il manto nevoso è assestato. Naturalmente occorre partire molto presto perchè essendo esposto prevalentemente ad est risente di un forte irraggiamento solare. Con un po' di fortuna si può trovare interamente innevato ma generalmente presenta alcuni salti rocciosi con acqua che occorre aggirare ora a destra ora a sinistra con passaggi di II grado, spesso su roccia non buona. La pendenza varia da 30 a massimo 50 gradi, ramponi e piccozza sono obbligatori.
Accesso
Da Castelli prendere per Rigopiano. Superato il bivio per Arsita continuare fino a superare una breve galleria artificiale. Poco oltre la galleria si parcheggia in uno slargo sulla sinistra (circa 10 Km da Castelli, 1220 m).
Relazione
Dal parcheggio tornare indietro sulla strada fino alla fine di un muraglione da dove parte una evidente mulattiera. Si sale per poco e ad un bivio si prende a destra. Subito oltre prendere a sinistra un sentiero non molto evidente che raggiunge in breve il netto e pianeggiante percorso dei 4 Vadi. Lo si segue verso sinstra fino ad entrare nel largo vallone del Gravone (1390 m circa, 0.25 h).
Si lascia in sentiero e si inizia a salire più o meno al centro del canalone che all'inizio è molto largo ma in alto diventa più stretto. Si superano alcune "strettoie" e quindi si arriva a q. 1900 circa dove il ramo principale del canale devia nettamente a destra e spesso una cascata rende pericolosa l'ascesa. Per ovviare a questa barriera occorre risalire il ripido pendio a destra della cascata, dove questo si presenta più inclinato. Per erbe e rocce a tratti molto rotte (passaggi di II) si risale il pendio a fianco del canale per poi rientrarvi (2000 m circa) traversando sotto delle pareti rocciose. Qui il canale si allarga e diventa meno inclinato, altri 200 m di dislivello e si è alla Forcella di Penne proprio sotto il Dente del Lupo (2248 m, 2.30 h).
Dalla sella prendere il canale di sinistra; prima di una crestina prendere uno stretto canalino che sale dritto a destra. Sempre dritti fino ad una crestina (qui si può giungere anche prendendo il canalino che parte a destra dalla Forchetta di Penne), traversare pochi metri a sinistra per prendere il largo canale che obliquando leggermente verso sinistra permette di giungere alla cresta che da sulla parete nord (2438 m). Per una esisle crestina si scende qualche metro e si oltrepassa una sella. Pochi metri ancora e si è sulla crestina finale che conduce facilmente in cima (2480 m circa, 3.00 h).
Discsesa
Dalla cima 2480 m, prendere in direzione sud segundo la lunga e facile cresta che prima scende alla Sella de Tremoggia, poi risale al Monte Tremoggia (2350 m) e quindi ridiscende di nuovo verso la Sella di Fonte Fredda. Poco prima di quest'ultima scendere a sinistra per il largo canale sottostante. A q. 1900 circa si inzia a traversare evitando di scendere fino al fondo del vallone. Con un lungo e disagevole traverso si arriva alla Fonte Torricella nei pressi di un casolare di pastori (1770 m circa).
Qui inizia una strada carrozzabile, la si segue e dopo alcune curve si entra nella larga e valangosa Valle Cupa. Se la valanga è grande conviene lasciare la strada e scedere direttamente sulla valanga evitando così i noiosi tornanti della strada. Dove la valanga termina prendere a sinistra una vecchia pista che scende abbastanza agevolmente fino a rincrociare la strada che si era lasciata. Per questa in breve si è sulla strada asfaltata nei pressi del vecchio campeggio di Rigopiano (1240 m, 2 h).
Dati
- Dislivello: 1300 m circa
- Sviluppo: circa 9 Km (A/R)
- Difficoltà: PD (passaggi di II grado)
- Orario: 3.00/3.30 ore (salita) - 2 ore (discesa)
- Esposizione: est
Bibliografia
- Gran Sasso le più belle escursioni
Cartografia
- Atlante 1:25000 - Società Editrice Ricerche
- Carta 1:25.000 - Società Editrice Ricerche