Il monte di Mezzo è una delle cime più frequentate del gruppo dei monti della Laga. Il dislivello non elevato (dal versante di Campotosto) e gli itinerari privi di grandi difficoltà permettono di salire questa cima con relativa sicurezza. Dal versante orientale invece le salite presentano dislivelli più marcati, sia che si parta da Alvi, da Frattoli oppure da Cesacastina. E proprio da quest'ultimo paese che inizia l'escursione più lunga per arrivare sulla cima di questo monte. Un'escursione che può essere percorsa ad anello salendo (o scendendo) lungo il versante di Frattoli. Il tracciato diventa così molto interessante, panoramico, vario ... e abbastanza lungo. Il panorama è di prim'ordine, in particolare sulla parte occidentale del gruppo del Gran Sasso ma anche sul lago di Campotosto fino ai monti Reatini e ai Sibillini. Vario perchè oltre alle praterie di alta quota si attraversano faggete con parecchi esemplari di faggio secolari. Lungo perchè occorre percorrere più di 20 Km per completare l'anello.
In un breve tratto della cresta nord del monte di Mezzo ci sono passaggi di I grado; nulla di particolarmente impegnativo ma occorre fare molta attenzione la pendenza è notevole.
Accesso
Giunti a Cesacastina si parcheggia nei pressi della chiesa, cartello indicatore.
Relazione
Dal paese (1141 m) si segue la strada che in piano entra nella valle (Senteiro Italia). Oltrepassata una fonte (Fontana Vecchia ) e subito oltre un'altra fontana (), la strada diventa una pista e si continua su terreno pianeggiante fino ad un altro fontanile datato 1882 (). Pochi metri ancora e si giunge ad un bivio nei pressi di una cappella (1157 m, 10 minuti, cartelli indicatori ). Prendere a sinistra. La strada scende leggermente , supera il fosso della Lagnetta (1140 m circa, ponte di legno ) e prosegue sull'altro versante iniziando a salire con stretti tornanti. Si supera un vecchio forno () e subito oltre un casale dell'acquedotto . A quota 1350 m si raggiunge un'opera di presa dell'ENEL, poco prima dell'opera si scende verso sinistra seguendo per una netta mulattiera delimitata da una staccionata di legno . Si oltrepassa il fosso Malbove e si continua su sentiero (bandierine bianco-rosse ). Senza dislivello si continua più o meno in piano e si oltrepassa una nuova opera di presa (1350 m circa ) sul fosso di Piancoinolo. Ancora in leggera salita e, sempre nel fitto bosco di faggi, si è ad un bivio non molto marcato. Prendere a destra (qualche segno di vernice); dopo oltre si oltrepassa una ripida strettoia e si continua su terreno più pianeggiante fino ad uscire dalla vegetazione per incrociare la strada che sale da Frattoli (1400 m circa, 1:30 ore). La si segue tagliando i tornanti per tracce evidenti di sentiero segnalate da enormi ometti . La strada si fa sempre più sconnessa e malridotta ; la si segue senza problemi e si arriva al bivio di Piano Grande (cartello, 1630 m circa, 2:15 ore ). Prendere a destra. Un tratto pianeggiante e si esce dal bosco nei pressi dello stazzo la Macchiarella (1670 m circa, fontanile nei pressi ). Qui si inizia a salire su prati obliquando verso destra fino a raggiungere un crinale. Si continua su questa cresta (vecchi segni rosso-gialli ) fino ad incrociare un sentiero che traversa verso destra (1760 m circa, 2:35 ore). Se si vuole accorciare l'anello, rinunciando alla vetta, si può seguire questa traccia che in piano traversa lungamente superando il colle Senarica fino a raggingere il fosso dela Lagnetta, sotto la sorgente Pane e Cacio; il sentiero non è sempre visibile anche se si intuisce spesso il vecchio tracciato. Se invece si opta per la vetta si continua a salire seguendo la lunga cresta che, dopo aver superato la Montagnola, termina in cima al monte di Mezzo (2155 m, 3:30 ore ). Dalla vetta si scende per la panoramica cresta nord dove occorre superare un breve passaggio roccioso aiutandosi con le mani (passaggi di I grado). Superato questo tratto si riprende a scendere senza difficoltà fino a raggiungere sella Laga (1976 m, 1:00 ora ). Qui si prende a destra per il netto sentiero (segni bianco-rossi ) che in breve raggiunge la fonte Pane e Cacio (1960 m circa, ). Il tracciato continua a scendere tenendosi sul versante di sinistra del fosso (ometti enormi ), a quota (1880 m) si lascia a destra il sentiero che viene dallo stazzo (la Macchiarella) incontrato all'andata. Ancora un tratto semplice poi il sentiero si fa poco visibile (paline di legno ); qui occorre deviare nettamente verso destra e scendere su prati fino a raggiungere il margine del bosco dove si ritrovano i segni bianco-rossi. Il sentiero torna evidente e continua a scendere nella faggeta che diventa sempre più maestosa. Giunti a quota 1580 m circa si lascia il tacciato principale che prosegue verso sinistra e si scende dritti. Un breve tratto e si incrocia di nuovo la pista (1480 m circa, SI ). La si lascia di nuovo e si continua a scendere verso sinistra. Il sentiero attraversa una piccola radura ed esce nei pressi di un rifugio dell'ENEL (1370 m circa ). Pochi metri e si è sulla strada. La si segue verso destra e raggiunto un bivio si continua sulla strada principale verso sinistra. Si attraversa il fosso dell'Acero e dopo un breve tratto si lascia nuovamente la strada per prendere un netto sentiero che scende verso destra. La mulattiera, molto larga, scende decisa con alcuni tornanti e dopo aver oltrepassato le rovine di Santa Maria Maddalena raggiunge il bivio incontrato all'andata. Per la strada percorsa in salita si torna al paese (1:45 ore).
Dati tecnici
- Difficoltà: E
- Dislivello complessivo: 1200 m circa
- Orario complessivo: 7:00/800 ore
- Sviluppo complessivo: 20 Km circa
- Segnaletica: molto variabile. Segni bianco-rossi in parecchi tratti del percorso, qualche cartello indicatore nella prima parte.
Bibliografia
- Monti della Laga - le più belle escursioni - Società Editrice Ricerche
Cartografia
- Carta 1:25000 - Monti della Laga - Società Editrice Ricerche
- Carta 1:25000 - Monti della Laga - CAI Sezione di Teramo