Uno dei pochissimi rifugi gestiti sugli appennini è il rifugio del Monte, situato alla base del superbo vallone del Monte, sotto la cima del monte Corvo.
Diversi sono gli itinerari che si possono compiere da questo rifugio ma sicuramente questo è uno dei più belli; purtroppo presenta delle difficoltà alpinistiche per via di alcuni passaggi su roccia e per la pendenza dei pendii erbosi.
Il rifugio è situato in un posto idilliaco, al centro di una radura e circondato da boschi; è gestito e aperto d'estate (20 posti letto), per gli altri periodi potete contattare il gestore: Arnaldo Di Crescenzo, tel. 3473514043 (rifugio del Monte), è frequentato anche per via del boulder che si può praticare tra i numerosi massi sparsi tutt'intorno.
La salita per la cresta nord-est e la discesa per la cresta nord è un itinerario di gran classe: panoramico e lungo, difficile e relativamente selvaggio. Le due affilate creste dividono tre enormi valloni, a oriente la conca Capovelle sopra la valle del Venacquaro segue verso ovest il vallone del Monte ed infine l'isolato vallone Crivellaro. In quest'ultima valle spesso si incontrano branchi di camosci che pascolano nella parte alta. Entrambe le creste presentano passaggi esposti e pericolosi; la cresta nord-est ha un piccolo "muretto" di roccia ed erba dove occorre aiutarsi con le mani ma anche nei tratti successivi bisogna traversare su pendii abbastanza ripidi. La cresta nord invece ha un tratto esposto prima di raggiungere la cima del monte Mozzone che si può evitare scendendo direttamente nella valle del Crivellaro. Questo toponimo (monte Mozzone) non esiste sulle carte IGM, è stato attribuito di recente forse dal Club dei 2000 perchè questa aguzza cima (2290 m) rientra nell'elenco dei 2000 dell'Appennino. La cima prende nome dal toponimo che indica i prati sottostanti.
Lungo tutto il percorso fanno da cornice il Gran Sasso a est e il lago di Campotosto con i monti della Laga a nord-ovest.
Il colle Abetone, sopra il rifugio, è servito da una seggiovia che parte da Prato Selva; gli impianti invernali sono solo 2 per un totale di 20 Km di piste mentre d'estate è aperto il bikepark: la discesa in bici lungo piste predisposte. Uno sport in forte ascesa praticato da molti giovani. D'inverno questi valloni si prestano benissimo anche allo scialpinismo, si può scegliere tra diversi itinerari anche se bisogna stare molto attenti poichè la zona è fortemente valangosa.
Il versante settentrionale del monte Corvo con la gestione del rifugio ha sicuramente visto aumentare il numero degli escursionisti, d'altra parte la zona merita sicuramente; un'immersione in una natura selvaggia che sa regalare forti emozioni.
Accesso
Dalla statale SS 80 si prende il bivio per Fano Adriano e si continua su strada asfaltata (anche se un po' sconnessa) fino a Prato Selva dove si parcheggia nell'ampio piazzale davanti agli impianti da sci.
Salita
Dal piazzale (1375 m) si risalgono le ampie radure seguendo un sentiero/pista che passa sotto la seggiovia . A quota 1600 si devia a destra per una pista che entra nel bosco. Il tracciato giunge ad un'ampia radura sotto il monte Abetone (1700 m circa, stazzo dei pastori ), la si oltrepassa e si obliqua verso destra seguendo la netta traccia nei pressi della cresta . Si segue il crinale fino ad un piccolo intaglio con bivio (1800 m circa). Qui si prende il sentiero che scende verso sinistra . Per la facile e larga mulattiera di arriva al rifugio del Monte dove è possibile abbeverarsi (1614 m, 1.15 ore ).
Dal rifugio si sale tra i massi un breve tratto senza sentiero per traversare poi verso sinistra e raggiungere il crinale sopra il bosco Vadillo . Ci si porta alla base della cresta dove a quota 1760 m circa si incrocia un sentiero che si segue verso sinistra (alcuni vecchi segni giallo-rossi ). Aggirato un tratto ripido si lascia il sentiero e, per prati, senza traccia, ci si porta verso destra per riprendere il filo della ripida cresta . Raggiunta una paretina rocciosa conviene spostarsi qualche metro a destra e risalire un ripido canalino fino ad una cima poco pronunciata (2181 m , 2.15 ore, punto trigonometrico ). A picco sul vallone del Monte si continua per l'esile ed esposta cresta dove in qualche punto occorre aiutarsi con le mani per superare brevi tratti rocciosi. Dopo un'ultima sella terminano le difficoltà e il crinale si fa più ampio; sempre su filo si costeggiano le verticali pareti di Malecupo che precipitano sul vallone di destra.
A sinistra invece le pareti rocciose terminano sulla conca di Capovelle, una valle costellata da lunghi a ampi ghiaioni. Sopra i 2400 m la pendenza diminuisce e si arriva senza difficoltà sul monte Corvo (2623 m, 3.30 ore, croce di vetta ).
Discesa
Dal monte Corvo si segue la cresta ovest fino ad una sella. Qui (2570 m circa) conviene iniziare a scendere obliquando verso ovest per portarsi sull'ampio crinale che separa il vallone del Monte dal Crivellaro. Su pendii erbosi si perde quota abbastanza rapidamente . La cresta si fa più netta e rocciosa e si giunge alla base della parete sud del monte Mozzone (sella, 2250 m circa ). Si scende per un brevissimo tratto lungo il canale che termina nella valle del Crivellaro e si traversa verso destra per salire su una rampa erbosa con brevi risalti rocciosi che obliqua verso sinistra fino ad un intaglio (se non si vuole afforontare questo tratto roccioso è possibile scendere il canalone fino in fondo e percorrere il Crivellaro fino a quota 1750 m circa, dove un sentiero permette di raggiungere la Piana di San Pietro). Si risale il successivo pendio erboso fino alla cima del monte Mozzone (2300 m circa, 0:45 ore ). Dal Mozzone si segue la cresta nord (alcuni ometti ) fino alla piana sotto il colle Andreole (1887 m, 1.30 ore). Al margine del bosco inizia un sentiero che traversa verso destra; non prendetelo ma proseguite dritti nel bosco. Dopo un breve tratto si esce sui prati della Piana San Pietro dove si prende il sentiero che ci conduce all'incrocio percorso all'andata. Per l'itenerario percoso in salita si torna a Prato Selva (2:30 ore).
Dati tecnici
- Difficoltà: EE passaggi di I grado
- Dislivello complessivo: 1600 m circa
- Orario complessivo: 7:00/9:00 ore ore
- Sviluppo complessivo: 18 Km circa
- Segnaletica: parziale (bandierine bianco-rosso fino al rifugio del Monte, qualche ometto sulle creste, qualche vecchio segnale giallo-rosso)
Cartografia
- Carta 1:25000 - Gran Sasso - Società Editrice Ricerche
- Carta 1:25000 - Gran Sasso - Edizioni Il Lupo
- Carta 1:25000 - Gran Sasso - CAI Sezione di L'Aquila