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Il Farneto, da farnia (Quercus robur), una delle querce più comuni, è il nome di un vasto bosco che si estende tra il fiume Tronto e il monte Comunitore sulle propaggini settentrionali dei Monti della Laga. Un bosco molto fitto composto da quasi tutte le esenze arboree che si possono trovare a queste latitudini, oltre alla quercia, che da appunto nome al bosco, spiccano il castagno e il faggio (padrone assoluto da 1000 a 1800 m) ma non mancano tassi, abeti, pini, carpini e altro. Un manto verde continuo interrotto solo da qualche piccolissima radura. Frequentato quasi esclusivamente da cercatori di funghi, questo bosco è attraversato solo da pochissimi sentieri che, con il passare degli anni, sono sempre meno incisi e difficili da individuare. La probabilità di perdere la traccia è alta per cui occorre avere un ottimo senso dell'orientamento per poter proseguire anche senza sentiero.

Visibile benissimo dalla strada statale SS4 "Salaria" la valle solcata dal fosso Farneto inizia da una quota relativamente bassa, solo 500 m e termina al monte Comunitore, a 1693 metri, un dislivello notevole che, se uno vuole, può ulteriormente incrementare raggiungendo la Macera della Morte (2073 m). L'escursione è abbastanza impegnativa nella parte inferiore dove è richiesto un buon senso di orientamento mentre nella parte alta, sopra i 1200 m, l'escursione segue una vecchia pista e diventa meno complicato. Per la discesa consigliamo il percorso che scende verso Spelonga così da compiere un anello. Naturalmente occorre lasciare preventivamente un'auto in questo paese.
Anche se per un breve tratto, questa escursione riserva grandi vedute, da Passo il Chino si può godere di un ottimo panorama, sia verso i monti Sibillini e in particolare sul monte Vettore, sia ad oriente fino al mare. Questo passo ogni tre anni, in occasione della Festa Bella, vede centinaia di persone impegnate in un'opera molto faticosa, trasportare un albero tagliato nel bosco Farneto fino alla piazza del paese dove poi sarà costruita la nave in ricordo della battaglia di Lepanto. Di solito si sceglie un faggio tra i più grandi e dritti; il trasporto coinvolge tutti i giovani del paese e occorrono diverse giornate per completare il "viaggio" (immagini e informazioni sulla festa si possono trovare nel sito del paese di Spelonga).
Anche se è la quercia a dare il nome a questo territorio, in realtà le specie dominanti sono due, in basso il castagno mentre sopra i 1000 m domina il faggio. I castagneti sono molto vasti e per lo più abbandonati, peccato perchè potrebbero essere una risorsa economica importante per i locali.
La relazione che segue è molto sommaria proprio perchè è quasi impossibile descrivere bene un itinerario difficile da seguire. La "sfida" è proprio cercare la traccia e arrivare fino in cima.

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Accesso

Si parcheggia l'auto nei pressi di una casetta tra i km 174 e 175 della strada statale SS4 "Salaria" (2,5 km dopo il bivio per Favalanciata per che viene da Ascoli Piceno e 2 km dopo Trisungo per chi viene da Roma). Se avete un'altra auto per fare un anello occorre raggiungere Trisungo quindi lasciare la Salaria e prendere la strada per Faete e Spelonga. Raggiunto quest'ultimo paese parcheggiare nei pressi della fontana.

Salita

Dallo slargo (518 m) si scende per tracce di sentiero una scarpata e si raggiunge il fiume Tronto che si attraversa su una passerella di legno. Giunti sull'altro versante si traversa verso destra e si segue una pista che sale ripida nel bosco di castagni. Quando il percorso torna pianeggiante si costeggia, poco più in alto, il Fosso Fagne, fino ad incrociare una mulattiera che taglia trasversalmente la zona (rudere di casa). Per questa si sale cercando di tenersi al centro della valle fino a raggiungere una cresta che si segue fino dove si traversa verso sn. per attraversare il Fosso Farneto (1240 m circa). Tenendosi sulla sponda sinistra del fosso si sale nel bosco e si incrocia un'altra pista per trattori (1500 m circa) che si segue verso sinistra. Per risparmiare si può andare dritti tagliando più volte la strada che sale a tornanti fino a Passo il Chino (1581 m). La strada continua e risale, con alcuni tornanti, il versante meridionale del Monte Comunitore. Raggiunto il punto più alto, con una breve deviazione, si può arrivare facilmente in vetta (1693 m, 4.00 ore).

Discesa

Dalla vetta del Comunitore si riprende la sterrata che scende fino a ricongiungersi con la strada brecciata che sale da Spelonga. Per questa si continua a scendere fino ad un netto tornante verso sinistra. Qui si lascia la strada e si segue una mulattiera che scende verso destra passando sotto il Poggio. La si segue per un bel tratto fino ad incrociare una pista (1320 m circa). Prendere a destra quindi al successivo bivio a sinistra. Con questa pista si raggiunge la Madonna dei Santi (1128 m) poi, dopo un altro tratto in discesa, si traversa verso Spelonga (950 m, 5.30 ore).


tracciato dell'escursione dalla salaria al monte comunitore per il farneto

Dati tecnici

  • Dislivello complessivo: 1200 m circa
  • Difficoltà: EE
  • Orario complessivo: 5.30/6.30 ore
  • Sviluppo complessivo: circa 15 Km circa
  • Segnaletica: assente
Bibliografia
  • Monti della Laga le più belle escursioni - Società Editrice Ricerce

Cartografia

  • Carta 1:25000 - Società Editrice Ricerche

Immagini

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