Sulla Majella e sul Morrone i canaloni sono chiamati Rave; il significato di questo nome probabilmente deriva da: “dirupo prodotto da acqua che scorre”. L'etimologia della parola spiega eloquentemente che non stiamo parlando di valloncelli ma di profondi canaloni. La Rava Macaragna (a proposito chi conosce il significato di questa parola?) scende direttamente dalla cima del monte Morrone per circa 900 m ed è la più bella del gruppo (naturalmente stiamo parlando di scialpinismo). Dritta, ripida, varia e ... valangosa, è da percorrere a primavera quando il manto nevoso è ben assestato e non ci sono più problemi di smottamenti. Ulteriore vantaggio di questa stagione è che diventa possibile arrivare in auto fin sotto l'attacco della rava, evitando così di percorrere ben 4,5 Km di strada. E' consigliabile salire per la rava Grande, parallela alla Macaragna ma meno ripida e più larga anche se in alcuni tratti potrebbere essere necessario togliersi gli sci e proseguire a piedi. La pendenza media della rava Macaragna si aggira sui 35 gradi mentre alcuni tratti si raggiungono i 40.
Considerata l'inclinazione è ovvio che il rischio di valanghe è molto alto per cui occorre sincerarsi molto bene sulle condizioni del manto nevoso. L'attacco di discesa può essere fatto sia a destra che a sinistra del rilievo quotato 1999 sulla carta; a sinistra presenta un'attacco leggermente più ripido. In caso di neve dura sono necessari piccozza e ramponi. Una discesa di serie A.
Accesso
Giunti al paese di Roccacaramanico si oltrepassa il piccolo cimitero posto sopra il paese e si continua su una pista pianeggiante che traversa verso nord-ovest tutto il versante della montagna. Con l'auto si percorre questa pista (sconessa) fin dove possibile e se possibile si parcheggia poco prima della rava contraddistinta da un ometto sulla sinistra (4,5 Km dal paese).
Salita
Dall'ometto al margine della pista (1200 m circa) si sale dritti al centro del canale che si fa subito stretto e ripido . Dopo una strettoia la rava si allarga un po' e continua con pendenza regolare fino al suo termine, a quota 1900 m, poco sopra il rifugio Iaccio della Madonna. Dal crinale si prosegue verso destra poi si comincia ad obliquare verso sinistra e si raggiunge il catino sotto la vetta. Da qui si risale il breve pendio che termina in cima al monte Morrone (croce, 2061 m, 2:15 ore ).
Discesa
Ridiscesi al catino sotto la vetta, ci si trova sotto ad un piccola altura, la si può aggirare (con una leggera salita) sia a destra che a sinistra (in quest'ultimo caso l'inizio della rava sarà leggermente più ripido). Una volta dentro la rava Macaragna è impossibile sbagliare, dritti per il ripido canale tra strettoie e sinuose gole fino a riprendere la strada dove abbiamo lasciato l'auto.
Dati tecnici
- Difficoltà: OS/OSA
- Dislivello: 900 m circa
- Orario complessivo: 3:30/4:30 ore
- Sviluppo in salita: 3,5 Km circa
- Esposizione: est
Bibliografia
- La Montagna Incantata Vol. 2 - Luca Mazzoleni
Cartografia
- Carta 1:25000 Majella - SER
- Carta 1:25000 Montagne del Morrone – CAI Sezione di Sulmona
- Carta 1:25000 Majella - Ed. Il Lupo