Scendere alla Grotta dei Callarelli dal monte Acquaviva con gli sci significa entrare una delle valli meno accessibili della Majella. La difficoltà non è tanto nel percorrere la valle dell’Acquaviva che sfocia appunto alla Grotta, quanto nel prosieguo del percorso: il sentiero che passa sotto Cima Raparo e tocca Colle Bandiera è lungo e presenta una interminabile serie di saliscendi, quello che piega verso la Fonte del Pesco e giunge a Bocca dei Valloni nella Valle di Santo Spirito è poco meno tormentato altimetricamente. Il modo più vantaggioso di percorrere la Valle dell’Acquaviva è in traversata, il meno complesso partendo dalla Majelletta, toccando le vette di Focalone ed Acquaviva, per poi scendere alla grotta dei Callarelli e rientrare a Fara San Martino da Bocca di Valloni, lungo il sentiero estivo. In inverno la componente nivologica diventa ovviamente fondamentale. Esposta ad Est la Valle dell’Acquaviva è ripida nel tratto sommitale e con oltre 1200 metri di differenza tra inizio e fine può presentare condizioni molto diverse; i sentieri di rientro sono caratterizzati da lunghi traversi su versanti ripidi su cui la stabilità della neve deve essere assicurata. Se si riesce ad indovinare la giusta combinazione tra innevamento e sicurezza del manto l’itinerario è veramente notevole e di grande soddisfazione.

I dislivelli sono modesti sulla carta (tra impianti della Majelletta e cima Acquaviva poco più di 1100 metri topografici di dislivello) ma vanno sommati un discreto numero di saliscendi se si percorre la cresta integrale di Scrimacavallo ed altrettanti tra Callarelli ed ingresso in Valle di S. Spirito. La difficoltà complessiva sci alpinistica non è data tanto dalle pendenze (primo tratto comunque ripido) quanto dall’insieme dei tratti in cui essere concentrati, non ultima la risalita dalla Grotta.

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Accesso

gli impianti della Majelletta sono raggiungibili facilmente da Passo Lanciano seguendo le indicazioni stradali.

Salita

Si segue il percorso classico lungo la pista che dagli impianti della majelletta conduce al Blockhaus, normalmente sci ai piedi. Le condizioni di marzo 2015 sono di innevamento abbondantissimo per cui la strada è sepolta completamente ed il traverso sotto l’elevazione della quota del Blockhaus stesso non solo è invisibile quanto poco remunerativo se non pericoloso: rimontare l’elevazionedi q. 2140 e scendere direttamente sulla cresta di Scrimacavallo. Un facile quanto lungo saliscendi porta alla selletta dell’Acquaviva q. 2097, poco prima dello strappo verso il Focalone. Si rimonta il filo di cresta, mai troppo ripido e si continua verso la cima q.2690 ; da qui un traverso semipianeggiante verso est conduce nei pressi dell’antecima dell’Acquaviva, q. 2727; si costeggia il margine della testata della Valle del Forcone ed in breve si è in Vetta al monte Acquaviva (2737 m).

Discesa

Dalla vetta si prosegue verso est, ci si abbassa poche decine di metri lungo la cresta che divide valle dell’Acquaviva e Valle del Forcone quindi si piega decisamente a destra (sud) e ci si immette nella testata della Valle dell’Acquaviva. Il primo tratto di discesa è ripido, tra qualche gendarme roccioso e piccole sellette si punta al fondo dell’impluvio; dai 2100 in giù il vallone si apre e le pendenze diminuiscono fino a quando, 1200 metri più in basso dell’ingresso della valle, si giunge alla grotta dei Callarelli q.1553. Qui occorre fermarsi e rimettere le pelli sugli sci. Il sentiero migliore di rientro e sulla dx della valle, prima dell’imbocco della forra della Val Serviera. Prestare attenzione al manto nevoso specie nel primo tratto, i salti sulla forra sono piuttosto alti … Si prosegue sulla traccia estiva (visibili i segni giallo rossi sugli alberi) raggiungendo tra saliscendi la cresta che immette in vista della Valle di S. Spirito. In corrispondenza della sella sovrastante la fonte del Pesco q.1550 circa si tolgono le pelli e si scende fin dove le condizioni di innevamento consentono, data l’esposizione del versante difficilmente sotto 1300 metri di quota. Rimessi gli sci sullo zaino si prosegue sul marcato sentiero, interrotto dal passaggio di una devastante valanga a q. 1200 circa (passaggio disagevole tra resti di alberi, conviene aggirare l’interruzione a monte). Si prosegue fino a raggiungere la confluenza con la Valle di S. Spirito a Bocca dei Valloni (1050 m). Da qui sentiero normale fino a Fara.

tracciato scialpinismo, traversata del monte acquaviva, dalla majelletta a fara san martino - majella

Dati tecnici

  • Partenza: Rifugio
  • Difficoltà: OSA
  • Dislivello complessivo: circa 1700 in salita oltre 2900 in discesa
  • Sviluppo complessivo: 22 km circa
  • Orario complessivo:
  • Esposizione: in salita principalmente Sud in discesa Est

Cartografia

  • Carta 1:25000 Majella - SER
  • Carta turistica in scala 1:50.000 - Parco Nazionale della Majella
  • Carta 1:25000 Majella - Ed. Il Lupo

Foto di Guido Amurri, Davide Mancinelli e Marco Garulli