La valle del Tordino è tra le meno frequentate della Laga (scialpinisticamente parlando) principalmente per le vie di comunicazione. La strada per arrivarci infatti non è delle migliori e neanche delle più brevi.
Padula e Macchiatornella sono gli ultimi borghi di questa valle, qui la strada termina e inizia la "montagna". Questi paesi ormai sono abitati solo nel periodo estivo, d'inverno sono semiabbandonati o abbandonati del tutto.
D'altra parte vivere tra questi monti non è più cosa semplice, troppe le privazioni rispetto agli standard attuali e anche gli anziani riescono più a risiederci tutto l'anno.
L'itinerari descitto inizia proprio dal ponte sul torrente Tordino, tra Padula e Macchitornella, ma invece di prendere il tracciato (molto più lineare) della sponda destra si "avventura" su quella opposta (versante nord), un poco più scomodo ma più piacevole.
A metà percorso si incontra il rifugio della Fiumata, panoramico, confortevole (camino, letti, tavoli) e soleggiato, è un'ottimo punto di sosta ed è l'unico rifugio degno di questo nome in tutto il gruppo.
Da qui è possbile scegliere tra diversi itinerari scialpnistici tre il Gorzano e il Pelone, alcuni difficili (con forti pendenze) altri molto semplici e adatti a tutti. Il Pelone ad esempio è una cima molto tranquilla, facile e senza difficolà (attenzione alla nebbia però che può creare problemi) e si può affrontare senza grossi problemi. Di contro se la neve non è buona, purtroppo spesso la neve su questi versanti non è il massimo, si rischia di dover scendere senza nessun "godimento".
Quella che descriviamo è la salita al Pelone per il rifugio della Fiumata, un poco più lunga di quella descritta qui ma più bella come ambiente.

Accesso

Arrivati a Padula si continua per Macchiatornella e si parcheggia poco oltre la curva dopo il ponticello sul torrente Tordino (990 m circa).

Relazione

Dalla curva (990 m circa) si prende il sentiero che dopo una breve salita inizia a traversare tagliando il versante nord del torrente (cartello indicatore all'inizio). Il tracciato è largo e sempre riconoscibile, dopo aver superato diversi fossi minori si giunge al ponte Flammagno (1050 m) che permette di attraversare il torrente. Appena oltrepassato il ponte si prende la traccia di sinistra e per questa si risale il versante sud. Ad un netto bivio con cartello indicatore si prende a sinistra e si continua per questo itinerario che traversa lungamente fino a giungere al piccolo rifugio dell'ENEL (1380 m circa).
Dopo una breve salita si piega decisamente a destra per riprendere il tracciato principale che verso sinistra sale dritto nel bosco (Macchie della Fiumata). Per questo senza difficoltà fino al margine del bosco dove si inizia a vedere il rifugio della Fiumata che si raggiunge con un traverso (1740 m circa, 2 ore).
Da rifugio si piega verso destra e superati alcuni colli si punta alla cima del Monte Pelone non molto appariscente (2259 m, 3.30 ore).

Discesa

Puntare a sinistra (faccia a valle) della traccia di salita per raggiungere dopo i vasti pratoni (Pratura Greande) il rifugio di Macchiatornella, poco sopra il margine del bosco. Da qui si piega leggermente a sinistra e si raggiungono delle radure che permettono di scendere tra il bosco. Alla base delle radure piegare deciamente a destra dove si incrocia un largo sentiero. Per questo si raggiunge il fondo valle e tramite un ponticello si otrepassa il torrente della Cavata. Qui si segue la strada in leggera salita e quando torna pianeggiante la si lascia per prendere una pista che scende a destra. Per questa si raggiunge la strada principale proprio sul ponte del torrente Tordino (1.30 ore).


 

Dati
  • Dislivello: 1400 m circa
  • Difficoltà: MS
  • Orario: 4/6.00 ore
Bibliografia
  • La Montagna Incantata vol. 1
Cartografia
  • Carta 1:25000 Monti della Laga - SER

Immagini

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