"Una delle traversate più complete e di grande respiro dell'Appennino, impegnativa quanto gratificante ... un unico appassionato commento: magnifica" questo pezzo è tratto dalla guida di scialpinismo "La montagna incantata" e non ci sentiamo di smentirlo. Questo itinerario è veramente "grande", grande lo sviluppo, grandi gli ambienti, grande l'impegno. Una escursione tra le più remunerative dell'Appennino.

Questo percorso deve essere fatto con la massima precauzione poichè attraversa valli molto, molto valangose. La stagione migliore è sicuramente la primavera quando il manto nevoso è già assestato. Il pericolo non è elevato solo nel vallone d'Ugni ma anche in altri tratti del percorso. Lungo oltre 25 Km questo tracciato permette di attraversare alcuni dei luoghi più suggestivi della Majella. Nel primo tratto si percorre la lunghissima "scrimacavallo" la cresta che separa il profondo vallone delle Tre Grotte dalla incassata valle dell'Orfento, una cresta con diversi saliscendi tra fitte ed impenetrabili macchie di pini mughi, qui occorre trovare il giusto passaggio altrimenti si rischia di "infrattarsi".
In discesa invece prima si supera la valle dell'Inferno, uno dei luoghi più "tetri" del gruppo quindi si scende nel lungo vallone d'Ugni (o vallone di Palombaro). Questa valle è incassata tra alte pareti rocciose e per un lungo tratto è larga solo poche decine di metri, l'ambiente qui è molto selvaggio. Di solito è possibile sciare fino a 1000 m di quota e il tratto con gli sci in spalla si riduce a poco. Finiamo ancora con le parole di Luca Mazzoleni "Magnifico, senza dubbi uno degli itinerari più belli della Majella e dell'intero Appennino", e se lo dice lui ...

Accesso

Giunti agli impianti di risalita della Maielletta (Albergo Mamma Rosa), si parcheggia dove termina la strada che, verso sinistra sale in direzione delle grandi antenne (1700 m circa).

Relazione

Dal parcheggio (1700 m) si lascia la strada e si sale dritti tenendosi a sinistra delle piste di sci #. Dopo aver incrociato la strada un paio di volte si oltrepassa il rifugio CAI Bruno Pomilio (1892 m) e si continua fino al crinale della Maielletta. In piano si continua verso destra; giunti ad una struttura con campana # si continua a sinistra sul versante sud. In piano tra un fitto bosco di pini mughi si traversa fino ad una sella (2074 m #) dove inizia il lungo crinale (Scrimacavallo) che con diversi saliscendi # supera prima il Monte Cavallo (2171 m) quindi, sempre tra mughi #, giunge ad una piccola fontanella (2100 m circa #) sulla sella Acquaviva (2.15 ore).
Qui inizia un ripido tratto, tra una parete rocciosa a destra e un valloncello a sinistra. Tenersi a destra, il più possibile sul filo del crinale, giunti a q. 2550 circa la pendenza diminuisce # e ci si lascia a sinistra il giallo bivacco Fusco #. Per il largo crinale # si raggiunge facilmente il monte Focalone (4.30 ore). Da qui occorre dirigersi verso sinistra, in piano #, in direzione del monte Acquaviva. Un supera un tratto semipianeggiante quindi ci si affaccia sulla valle del Forcone delimitata a destra dal monte Acquaviva e a sinistra dalla Cima delle Murelle (4.30 ore).

Tolte le pelli è possibile scendere al centro del vallone #. Giunti sul fondo si continua con una debole pendenza # fino a q. 2400 m dove il pendio si fa più ripido #. Superata una strettoia la valle si allarga #, attenzione perchè qui, a q. 2300 m circa occorre traversare lungamente verso sinistra in direzione della sella boscosa tra Cima delle Murelle e il Monte Forcone. Tenendosi alla base di alcuni contrafforti rocciosi si superano alcuni ripidi canalini e si raggiunge la sella (2130 m circa, 6.15 ore #).
Qui sono possibili due soluzioni, la prima (solo in caso di neve ottima) consiste nel traversare in leggera discesa #, la seconda invece (più sicura) risale, verso ovest, la cima che precede il Monte Forcone. La prima soluzione è un po' più breve perchè permette di non togliersi gli sci # in quanto la parte finale, che è in salita, è breve e si può fare gradinando #. Tutto il traverso è a picco sulla valle dell'Inferno quindi occorre che il pendio sia molto stabile.
Entrambe le opzioni permettono di arrivare al rifugio del Martellese II # (2049 m, 6.45 ore), aperto e accogliente #.

Qui inizia la discesa nel vallone d'Ugni. Dritti al rifugio in breve si raggiunge uno stretto canalino. Lo si supera e si raggiunge il fondo del vallone # dove la pendenza diminuisce. Senza possibilà di errore si entra nella stretta gola # e si continua # fino a q. 1000 circa dove a volte la neve ma anche la vegeazione impediscono di proseguire con gli sci #. Per il sentiero si scende fino ad incrociare una strada in cemento # con panchine e tavoli nei pressi (800 m circa, 7.45 ore). Per questa si scende in valle.

N.B. Se si volesse chiamare un servizio taxi per tornare a riprendere l'auto alla Maielletta, potete rivolgervi a: Michele Tel. 3463606021 oppure al 3490579021.


 

Dati tecnici

  • Dislivello: 1250 m circa
  • Difficoltà: BSA
  • Orario salita: 4.00/5.00 ore
  • Orario discesa: 3.00/4.00 ore
  • Sviluppo salita: 12 Km circa
Bibliografia
  • La montagna incantata vol. 2
  • Tracce di sci in Appennino
Cartografia
  • Carta 1:25000 Majella - SER
  • Carta 1:25000 Majella - CAI Sezione di Chieti
  • Carta 1:25000 Majella - Ed. Il Lupo

Immagini