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Sentiero di Civitetto (Monti Sibillini)

Il versante sud del monte Sibilla è noto per la strada che lo attraversa, una bruttura che rimarrà lì chissa per quanto tempo. I sentieri più frequenatati e conosciuti sono quelli che salgono in vetta partendo dal rifugio. Nella parte bassa invece, riservato ad escursionisti esperti, si nasconde, un vecchio sentiero per pastori che attraversa tutto il versante, tra i contrafforti rocciosi che dominano la valle sopra Foce. Si tratta di un percorso da trovare, poichè spesso è quasi scomparso tra l'erba ma che offre scorci panoramici sulla valle del Lago veramente spettacolari. Inoltre, una volta giunti nella zona della fonte Santa Maria, è possibile collegarsi con gli altri sentieri della zona e completare il giro come meglio si crede.

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Gole del Garrafo (Monti della Laga)

Fino a poco tempo fa semisconosciuto, questo angolo dei Monti della Laga è oggi abbastanza famoso e frequentato. Le gole del Garrafo si snodano per oltre 2 Km, circondate da alte pareti rocciose che a tratti distano pochi metri l'una dall'altra. Il percorso che risale la gola è parzialmente attrezzato con corde fisse, alcune aleatorie, per cui è riservato ad escursionisti esperti. Spesso occorre guadare il torrente immergendosi nell'acqua fino al ginocchio, in numerosi tratti se la roccia è bagnata, può essere pericoloso perchè molto scivolosa. Il periodo migliore quindi è l'estate piena, quando la portata del torrente è minima e la roccia asciutta.

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Val di Tela (Monti Sibillini)

Quello descritto è un percorso molto impegnativo e pericoloso che richiede esperienza e una consolidata pratica di montagna. Completamente senza indicazioni, nessun segno di vernice, nessun ometto, nessun cartello, richiede molto "fiuto" per essere trovato poichè in molti tratti la traccia non è molto visibile e, in alcune zone, completamente assente. Di contro lo scenario è di prima grandezza con tratti veramente suggestivi. Sicuramente uno dei percorsi più difficili e meno frequentati dei Sibillini.

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Cascate dell'Acquasanta (Monti Sibillini)

I monti Sibillini sono molto avari in fatto di cascate inoltre, le poche presenti, spesso sono situate in luoghi semi inaccessibili (fosso le Vene ad esempio). Le cascate dell'Acquasanta invece sono facilmente raggiungibili e per questo molto apprezzate. Per "facilmente" si intende il percorso poichè la distanza dal paese non è per nulla trascurabile, quasi 12 km tra andata e ritorno. Il percorso però è per lo più pianeggiante e "sfrutta" la pista creata per la canalizzazione delle acque, questo agevola il cammino ma in alcuni tratti è abbastanza deturpante per l'ambiente. L'ultimo tratto, su sentiero, richiede un minimo di attenzione specialmente se c'è fango e un tratto un po' esposto è attrezzato con una catena.

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Gole del Salinello (Monti Gemelli)

Al confine tra Marche e Abruzzo, proprio davanti alle costa adriatica, svettano due montagne molto similli tra loro: sono i Monti Gemelli. Questi due monti, la Montagna dei Fiori e la Montagna di Campli, sono divisi da un fiume: il Salinello che, nel suo scorrere verso il mare, ha creato profonde e strette forre. Le gole del Salinello, all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sono un lungo e profondo canyon, tra il Monte Girella e il Monte Foltrone. E' possibile risalirle a piedi per un lungo tratto oppure scenderle con l'attrezzatura da torrentismo (alcune corde doppie attrezzate). Ricco di storia e di natura, questo luogo offre diverse combinazioni di itinerari; in questa scheda sono relazionate due possibilità, l'escursione nelle gole con visita agli eremi e un anello che giunge fino a Castel Manfrino, a voi la scelta.

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Valle Tre Santi (Monti Sibillini)

Il territorio dei Sibillini è costellato da gole rocciose; sicuramente tutti conoscono l'Infernaccio e il Fiastrone, molti quella del Rio Sacro o del torrente Ambro, pochi quella formata dal torrente Tennacola. Questa escursione permette di risalire la valle Tre Santi, dove sul fondo, il Tennacola ha scavato una stretta gola sbarrata da una cascata. Un'escursione abbastanza semplice (fino alla forra) e molto suggestiva.

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Monte Ascensione da Porchiano

Il monte Ascensione si trova proprio sopra Ascoli Piceno. Di altezza modesta (poco più di 1000 m) e con una cima ricoperta di ripetitori sembrerebbe poco attraente ma, se ci si inoltra nelle sue valli, si possono scoprire luoghi selvaggi e molto suggestivi. Per esempio i calanchi del versante sud orientale della montagna formano guglie e pendii di argilla che rendono il luogo unico e degno di attenzione.

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Lago della Duchessa (Gruppo del monte Velino)

Murolungo è una cima del gruppo del monte Velino. A picco sul vallone di Teve verso sud e sul lago della Duchessa verso nord è raggiungibile per una cresta molto panoramica. Un percorso classico è quello che inizia da Cartore, minuscolo borgo posto a poco più di 900 m, sale per il vallone di Fua e per il vallone del Cieco, raggiunge il lago e continua per la valle Fredda. Un percoso senza particolari difficoltà, molto panoramico e vario; dalla cupa forra iniziale coperta da un fitto bosco alle ampie praterie di alta quota per terminare con una aerea cresta rocciosa. Una gita molto remunerativa ed interessante, sicuramente consigliabile.

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Monte Calvo dai Piani di Cascina (Monti dell'Alto Aterno)

Indicati come Monti dell'Alto Aterno, queste montagne (monte Giano e Monte Calvo) fanno da confine tra Abruzzo e Lazio, lungo il tratto che va da Antrodoco a L'Aquila. Non molto frequentate offrono panorami splendidi e "passeggiate" molto belle specialmente questa del crinale nord-ovest del monte Calvo. Si tratta di una gita abbastanza lunga (come sviluppo) che attraversa luoghi molto vari e che termina con una bella vista sulla conca aquilana.

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Monte Morrone da Roccacaramanico (Majella)

Le Montagne del Morrone sono un gruppo montuoso situato nel Parco Nazionale della Majella. Questa catena montuosa divide la valle Peligna dalla Majella e da questa è separato dal fiume Orta. Non molto alto, massimo 2061 m, è però molto esteso e offre numerosi tinerari escursionistici. Quello proposto si svolge sul versante orientale, è un anello abbastanza lungo (circa 20 Km) con un discreto dislivello (oltre 1000 m) e quindi richiede un buon allenamento. Roccacaramanico (info qui) è il luogo di partenza, un borgo abbandonato definitivamente negli anni '80 ma che ultimamente ha visto nuove presenze e molte case ristrutturate. Un paese molto carino da cui inizia l'itinerario che per buona parte si svolge nel vasto bosco di faggi che copre tutta la montagna, spesso è un bosco non particolarmente interessante ma una volta usciti sui prati sommitali il panorama si fa superbo. Il Monte Morrone infatti è una cima con veduta a 360° con una vista particolare su tutto il versante occidentale della Majella.

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