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Attenzione ai furti

Nella zona del Passo delle Capannelle, punto di partenza per le gite scialpinistiche al Monte San Franco, alcuni ignoti hanno rotto i vetri delle auto parcheggiate e rubato portafogli, documenti e altro. Poichè non è la prima volta che capita (la zona non è delle più sicure) vi invitiamo alla massima prudenza.

Monte Pelone (Monti della Laga)

La valle del Tordino è tra le meno frequentate della Laga (scialpinisticamente parlando) principalmente per le vie di comunicazione. La strada per arrivarci infatti non è delle migliori e neanche delle più brevi.
Padula e Macchiatornella sono gli ultimi borghi di questa valle, qui la strada termina e inizia la "montagna". Questi paesi ormai sono abitati solo nel periodo estivo, d'inverno sono semiabbandonati o abbandonati del tutto.
D'altra parte vivere tra questi monti non è più cosa semplice, troppe le privazioni rispetto agli standard attuali e anche gli anziani riescono più a risiederci tutto l'anno.
L'itinerari descitto inizia proprio dal ponte sul torrente Tordino, tra Padula e Macchitornella, ma invece di prendere il tracciato (molto più lineare) della sponda destra si "avventura" su quella opposta (versante nord), un poco più scomodo ma più piacevole.
A metà percorso si incontra il rifugio della Fiumata, panoramico, confortevole (camino, letti, tavoli) e soleggiato, è un'ottimo punto di sosta ed è l'unico rifugio degno di questo nome in tutto il gruppo.
Da qui è possbile scegliere tra diversi itinerari scialpnistici tre il Gorzano e il Pelone, alcuni difficili (con forti pendenze) altri molto semplici e adatti a tutti. Il Pelone ad esempio è una cima molto tranquilla, facile e senza difficolà (attenzione alla nebbia però che può creare problemi) e si può affrontare senza grossi problemi. Di contro se la neve non è buona, purtroppo spesso la neve su questi versanti non è il massimo, si rischia di dover scendere senza nessun "godimento".
Quella che descriviamo è la salita al Pelone per il rifugio della Fiumata, un poco più lunga di quella descritta qui ma più bella come ambiente.

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Cima della Laghetta (Monti della Laga)

Nella valle delle Cento Fonti spesso la neve non è granchè, sarà l'esposizione, sarà la pendenza, fatto è che trovare buone condizioni di neve qui è abbasstanza raro. La Cima della Laghetta per Iaccio Tondo può rappresentare una valida alternativa alla classica del fondovalle, a differenza di questa infatti ha degli ottimi pendii ed è molto panoramica. Anche il tratto nel bosco si supera senza grossi problemi.
La salita è abbastanza lunga, non tanto per il dislivello (poco più di 1000 m) ma per lo sviluppo (oltre 6 Km) che richiede un buon allenamento, in compenso il paesaggio è molto vario. Boschi di faggi secolari e panorami a 360 gradi ne fanno una salita sicuramente da consigliare.

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Monte Argentella per i canali gemelli (Monti Sibillini)

I canali gemelli sono i due canali che solcano paralleli il versante sud-ovest del Monte Argentella. La salita è rapida e senza particolari difficoltà, in genere sul costone che separa i due canali. Si tratta di una gita abbastanza breve ma piacevole, anche il tratto finale abbastanza pianeggiante ha però un minimo di pendenza che permette di giungere fin quasi al punto di partenza. Si possono fare delle varianti sul percorso, in salita per esempio se non si vuole prendere il costone di petto è possibile salire a Forca Viola (a destra all'ultimo fontanile di q. 1637 m) e arrivare in vetta per la cresta sud.

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Monte di Mezzo da Alvi (Monti della Laga)

Sembra strano ma il Monte di Mezzo, il più "piccolo" e meno appariscente dei Monti della Laga, è anche quello che ha più percorsi scialpinistici; ben 4. E' possibile salire da Campotosto, dalla diga sul Rio Fucino, da Alvi e da Frattoli. Quattro percorsi molto simili, abbastanza tranquilli, senza grosse inclinazioni e spesso con bassa probabilità di valanghe (e di questi tempi non è cosa da poco). ,L'altra caratteristica delle salite al Monte di Mezzo è il panorama, la vista sulla catena del Gran Sasso e sul lago di Campotosto è veramente notevole.
Da Alvi al Monte di Mezzo è un percorso tranquillo e quindi adatto a diverse discipline, scialpinismo, sci di fondo escursionistico, escursionismo con "ciaspole". L'itinerario si svolge quasi sempre in cresta e quindi abbastanza sicuro anche in caso di forti accumoli di neve, questo non vuol dire (come tutti gli esperti di montagna sanno) che qui non cadono valanghe ma solo che le condizioni perchè ciò accada sono meno frequenti rispetto ad altri itinerari dove pendenze più sostenute o pendii spesso sotto vento rendono il manto di neve più instabile. Un itinerario quindi dove la parte escursionistica è preponderande rispetto alla parte sciistica che però non è da disprezzare.

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Monte di Mezzo da Campotosto (Monti della Laga)

I Monti della Laga offrono numerosi itineari scialpinistici in particolare sul versante orientale, questo perchè il versante occidentale è molto più ripido e problematico.
Una delle cime che offre percorsi su entrambi i versanti è il Monte di Mezzo, ultima cima verso meridione. Quello proposto può essere fatto in due modi: andata e ritorno oppure come indicato da noi, in traversata.
Non presenta problemi particolari se non in caso di nebbia sulle praterie sommitali dove orientarsi può essere veramente difficile. Naturlmente essendo una traversata occorre avere due auto. Il panorama è tra i più belli della Laga, il lago di Campotosto in basso con la catena del Gran Sasso in primissimo piano.

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Monte Pelone (Monti della Laga)

Il Tordino è uno dei due fiumi che passano a Teramo (l'altro è il Vezzola) e che danno nome alla città (Teramo viene dal latino "Interamnia" = tra due fiumi). La gita proposta si svolge nell'alta valle del Tordino, una valle ricca d'acqua e ricoperta quasi interamente da boschi. La valle è disseminata di minuscole frazioni quasi tutte semi abbandonate d'inverno, le più "remote" sono Padula e Macchiatornella proprio alla base del M. Gorzano, qui inizia l'itinerario.
I boschi qui sono onnipresenti e arrivano a q. 1800 m, poichè occorre partire da circa 900 m mettete in conto quasi 1000 m prima di uscire nelle praterie sommitali e se non vi piace sciare nel bosco ...
Questa gita non presenta difficoltà tecniche particolari ma richiede un'ottima esperienza perchè in caso caso di nebbia orientarsi può risultare molto problematico. A metà gita si incontra un casaletto per pastori, non è molto ospitale e può essere usato solo in caso di estrema necessità.

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La valle degli Angeli (Monte Terminillo)

Le pertubazioni vengono quasi sempre da ovest quindi le zone ocidentali d'inverno spesso sono molto più innevate di quelle orientali. Se invece Giove Pluvio decide di far affluire aria dai Balcani allora la musica cambia totalemente. Di solito durante l'inverno irruzioni di aria balcanica si alternano ai flussi occidentali distribuendo la neve un po' dappertutto, quest'anno il vento dell'est si è fatto desiderare assai e quel poco che è arrivato è stato poi spazzato via dal vento del sud, vera iattura invernale (per gli amanti dell'inverno naturalmente).
Così ad oggi le condizioni migliori (come innevamento) si possono trovare sulle montagne più esposte ad occidente e il Terminillo (non a caso chiamato "la Montagna di Roma") è una di questa. Questo, sommato alla bellissima giornata di sereno, ha fatto si che trovare un posto in vetta non fosse cosa semplice. Tra scialpinisti ed alpinisti sulla cima è stato un continuo via vai di persone come di rado capita di vedere.
Quello proposto è un itinerario scialpinistico lungo, vario e molto panoramico che attraversa due delle valli più significative del gruppo, la Vallonina e la valle degli Angeli. L'escursione è abbastanza lunga con un dislivello di circa 1400 m, ma la varietà del paeseggio ricompensa ampiamente la fatica. Il tratto di risalita dopo la sella della Val d'Organo può essere ghiacciato e richiedere l'uso dei ramponi.
Sicuramente un itinerario da consigliare.

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La Pantana (Valle Castellana)

C'è tutta una zona, tra i Monti della Laga e i Monti Gemelli che non ha nome ben definito. Si tratta di un territorio costituito da minuscole frazioni, da cime arrotondate, di boschi spesso abbandonati e valli incassate. Se non fosse per cacciatori e cercatori di funghi, queste valli sarebbero sconosciute da quasi tutta la popolazione. Anche per quanto riguarda l'escursionismo siamo messi male, spesso i sentieri si perdono, non esiste segnaletica ed essendo troppo vicini alle montagne più "famose" i più passano avanti senza degnare della minima attenzione queste contrade. La "Pantana" è una di queste valli: non ha cime caratteristiche, non ha sentieri particolari eppure, sarà perché ci sono affezionato, ha una sua magia che in pochi altri posti ho trovato. Abbiamo iniziato a frequentare questi posti nei primissimi anni '70, un nostro amico era originario di Cesano e conosceva la zona. Partivamo in bicicletta da Ascoli a notte fonda per arrivare sul posto ancora buio così da anticipare gli altri fungaioli. Un giorno risalimmo tutta la valle Cupa fino al paese di Settecerri. Queste valli sono le più "abbandonate" d'Abruzzo, la Valle Castellana nel dopoguerra era ancora semi isolata, c'erano pochissime strade e il territorio era troppo severo per permettere a tutti gli abitanti un'esistenza decorosa. Così negli anni '50 ci fu una fortissima emigrazione, Ascoli, Roma e America le destinazioni principali. Alcune frazioni furono completamente abbandonate, la dorsale meridionale della valle fu quella che risentì maggiormente di questo fenomeno, Settecerri, Laturo, Serra, Lepora, Vallepezzata solo per citarne alcune, furono "evacuate" totalmente, alcune prima che giungesse la strada. Proprio questa "fuga" e il successivo inselvaticamento del territorio ha reso questi paesi particolari rispetto agli altri, entrare in un villaggio abbandonato negli anni '50 significa fare un viaggi nel tempo, Un passato molto prossimo ma spesso, per molti, lontanissimo.

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La valle degli scoiattoli (Monti Gemelli)

La valle degli Scoiattoli è una valle secondaria della Montagna di Campli. Si può accedere sia da Roiano che da Battaglia, nella relazione abbiamo preferito salire da Battaglia un poco più lunga ma più completa. La valle è bella, molto boscosa con imponenti bastioni rocciosi sulla destra che danno un tocco "dolomitico". Naturalmente la gran parte dei sentieri sono stati trasformati in piste di servizio per il taglio della legna e altro. L'itinerario descritto, che segue fedelmente il fondo della valle, per gran parte segue una di queste piste. Nella valle sono presenti diversi rimboschimenti di conifere. Le strutture rocciose sulla destra, nella parte alta, sono percorse da diversi percorsi di arrampicata, questi sono strati tracciati da alpinisti teramani (Pino Sabbatini e Paolo de Laurentis). Le vie sono attrezzate con fix su roccia molto buona. Per via dell'avvicinamento però sono poco frequentate. In totale si tratta di una gita di circa 12 Km e della durata di 3-4 ore circa, adatta a tutti.

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