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Cima Serra Rocca Chiarano

Passo Godi, località sciistica e di sport invernali, separa la Montagna di Godi dalla Serra Rocca Chiarano. Quest'ultima catena montuosa comprende numerose cime oltre i 2000 m e presenta un crinale lungo con lievi saliscendi. Pochi sono gli itinerari di scialpinismo che raggiungono queste cime, il più interessante inizia dal Passo e, raggiunto il crinale, lo segue per un lungo tratto. E' un'escursione priva di grandi difficoltà, con poco dislivello, molto panoramica e adattabile alle esigenze; se si vuole si può interrompere dove si preferisce. In efetti arrivare fino alla cima quotata 2262 m, come indicato nella relazione, non aggiunge molto per quello che riguarda la parte sci ma invece è molto remunerativa per quello che riguarda l'ambiente anche per via delle cornici di neve a volte molto appariscenti. Siamo alle solite, la parola "sci-alpinismo" può essere letta in due modi: chi la legge come sci meno alpinismo sarà tentato di scendere subito, appena giunto sulla cima dello Scalone, come peraltro fanno tutti coloro che vengono trasportati fin qui dall'elicottero; mentre chi la legge come sci trattino alpinismo sicuramente non si porrà nemmeno il problema se conviene o no spingersi più in là anche se in discesa dovrà rifarsi una breve salita.

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Monte Capraro (Monti della Meta)

La salita al monte Capraro per la valle di Rose è una classica, molto frequentata e di grande soddisfazione. Questa valle è una delle più belle del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise ed è percorsa da numerosi escursionisti tutto l'anno. Il suo andamento regolare, senza pendenze eccessive, la rendono abbastanza facile da percorrere fino al valico di 1980 m dove in molti salgono con le ciaspole. Da qui si può iniziare la discesa; se invece si vuole raggiungere la cima del monte Capraro occorre prima scendere circa 100 metri nella valle Iannanghera e poi risalire per la cresta nord-est di questo monte. Questa cresta può presentare delle difficoltà alpinistiche; la parte finale è molto stretta (poche decine di centimetri) e in caso di neve ghiacciata richiede l'uso di piccozza e ramponi. Il panorama dalla cima è spettacolare, 360° di montagne con in primo piano i ripidissimi versanti della Camosciara. Con un po' di fortuna si può iniziare l'escursione con gli sci ai piedi direttamente dalla piazza di Civitella Alfedena.

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Monte Godi

Posto sulla testata della valle del Sagittario, il monte Godi è una montagna con un panorama a 360°; dalla cima si possono ammirare la maggior parte dei gruppi montuosi dell'Italia Centrale. Alto "solo" 2011 m d'inverno è frequentato sopratutto da escursionisti che dal passo omonimo si inoltrano verso la Serra di Ziomas. L'itinerario di scialpinismo più semplice per arrivare in vetta inizia da Passo Godi. Un percorso facile e divertente con un dislivello modesto ma con un grade panorama. Per la salita e la discesa sono possibili molte varianti, noi abbiamo scelto di salire per la valle dei Campanili e per il versante nord rendendo la gita un poco più lunga ma sicuramente più interessante. Se si dispone di due auto si può scendere fino alla località Capo d'Acqua, in questo caso il dislivello sale a 900 m.

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Cima Orientale del Costone (Gruppo del Velino)

Circondato da una corona di cime che superano i 2000 m, il Piano di Pezza, è uno dei luoghi più frequentato dagli scialpinisti in Appennino. Da qui iniziano numerose salite che raggiungono le varie vette disposte a semicerchio sull'altopiano: Costone della Cerasa, Capo di Pezza, Punta Trento, Cimata di Puzzillo e la cima orientale del Costone. Quest'ultima probabilmente è la più salita anche perchè si trova proprio a ridosso del rifugio Sebastiani, ottimo punto d'appoggio e di ristoro. Il nome di questa vetta, contrassegnata da una croce di ferro, in realtà non risulta sulle carte IGM. E' riportato invece il nome di tutta la dorsale che sale dalla selletta delle Solagne verso la ripida parete rocciosa di Vena Stellante: il Costone. Questo lungo crinale ha diverse piccole alture; alle due più siginificative è stato dato il nome di cima Orientale e di cima Occidentale. La cima occidentale domina la valle del Puzzillo mentre quella orientale la valle Cerchiata.

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Rava della Giumenta Bianca (Majella)

La Rava Giumenta Bianca, chiamata comunemente Direttissima è l'itinerario più diretto e frequentato per arrivare in cima al monte Amaro. Simile alla vicina Rava della Vespa è un canale con una pendenza costante e molto diretto. Anche qui occorre stare molto attenti alle condizioni della neve poichè i pendii sono molto valangosi, in basso i segni lasciati nel bosco parlano chiaro. Lunga e impegnativa è anche un po' monotona e, a mio giudizio (ovviamente molto personale), un po' meno bella delle rave vicine. La sciata è divertente e la pendenza non è mai ecessiva. Se si vuole rendere la gità più interessante e anche più difficile, quando l'itinerario devia verso destra (2400 m circa), si può salire ed ovviamente scendere il canale che sale dritto verso la vetta. Qui la pendenza è più accentuata (35/40°) ma se la neve è buona la sciata è entusiasmante. Nella discesa occorre fare attenzione all'ingresso nel bosco perchè è molto facile sbagliare direzione ma anche in salita occorre stare attenti perchè la direzione non è sempre immediata. Salita classica, molto frequentata, divertente e per molti una delle più belle del gruppo.

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  3. Monte Ienca (Gran Sasso)
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