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Pizzo di Sevo da Collalto (Monti della Laga)

Pizzo di Sevo è una delle cime più belle per lo scialpinismo, il suo cono finale permette in discesa di spaziare tra canali, dossi e lisci pendii sempre con pendenze contenute. Come tutte le medaglie ha il suo rovescio, in questo caso si tratta della salita. Da qualsiasi versante si intende salire il dislivello è notevole e lo sviluppo a volte esagerato sia dal versante orientale sia da quello settentrionale. Unica eccezione, ma solo se l'innevamento è scarso in basso, riguarda la salita da Macchie Piane, questo comunque se la strada è percorribile. Questo itinerario così come è descritto sotto non è tra i migliori, oltre sette chilometri di noiosissima strada prima di arrivare al rifugio dove iniziano i pendii sciabili. Un gita quindi che sarebbe possibile solo quando la strada fosse aperta ma questo è impossibile poichè comunque si tratta di una carrareccia con divieto di accesso.

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Monte Gorzano versante est (Monti della Laga)

Tutto il versante orientale della Laga è solcato da grandi e boscose valli. Qui lo scialpinismo ha una dimensione non comune con gli altri gruppi appenninici, le pendenze sono minori, la neve spesso non è eccezionale e le probabilità di "perdersi" nel bosco non sono così remote. Per questo chi nello scialpinismo apprezza più il lato sportivo e "discesista" qui non ha pane per i propri denti. In compenso la vista gode di grandi scenari, il colpo d'occhio sul gruppo del Gran Sasso è spettacolare.

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Lo Scrimone (Gran Sasso)

Sciare a maggio in appennino a volte è una goduria. Quest'anno lo è. In quest'ultimissmo scorcio di stagione infatti, le condizioni del manto nevoso sono ottime, causa anche le temperature non elevate (anzi).
Quasi nulli anche i pericoli di valanghe, unico problema le cornici. La ventosa stagione invernale ha lasciato in eredità cornici di dimensioni non trascurabili. Proprio la scorsa settimana, per la caduta di una di esse, un alpinista è precipitato dal canale Hass-Acetelli.

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Vallone delle Cornacchie (Gran Sasso)

Il vallone delle Cornacchie è il cuore del Gran Sasso. Frequentatissimo d'estate, lo è molto meno d'inverno anche per per la pericolosità del suo accesso (Passo delle Scalette). La sua risalita permette di giungere abbastanza facilmente alla base del ghiacciaio del Calderone da dove è possibile arrivare in cima alla vetta Occidentale del Corno Grande, la più alta del gruppo (2912 m). A metà vallone è posizionato il rifugio Franchetti, gestito e accogliente, rappresenta un ottimo punto di appoggio per gite di più giorni. E' gestito da Luca Mazzoleni autore dell'ottima guida di scialpinismo "La Montagna Incantata".
Questo itinerario è di rara bellezza, sia per il panorama sia per i luoghi che attraversa. Dalla cima ci si immette direttamente nella conca del ghiacciaio del Calderone e dopo questo si percorre l'ampio vallone delle Cornacchie fino al Passo delle Scalette. Superato il passo ci si immette nei larghi pendii del versante nord del Corno Piccolo e, per i suoi valloncelli, si giunge a Prati di Tivo. I pendii, specie della parte alta (Calderone e sopra il Franchetti), pur non essendo mai troppo ripidi, possono essere pericolosi in caso di neve dura e vanno affrontati con cautela. Il Passo delle Scalette invece va affrontato con neve sicura perchè valangoso.
Da quest'anno (2010) è in funzione una nuova ovovia che permette di risalire il tratto Prati di Tivo-Madonnina (partenza ore 8.30, 9.50 Euro A/R).

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Monte i Porcini (Gruppo del Monte Terminillo)

Questa zona del gruppo del Terminillo si presta bene a delle gite per principianti (scialpinismo) oppure per ripiego quando il tempo, o le condizioni della neve, non sono ottimi. Si tratta di salite con poco dislivello in un ambiente quasi privo di difficoltà. Il panorama in compenso è notevole ed il luogo gradevole. In definitiva un luogo adatto a neofiti o a gite poco impegnative. Il rifugio Maiolica, posto a 1700 m, non ha locali invernali ed è chiuso. In zona è possibile effettuare anche altre gite di questo tipo, nella stessa valle ad esempio è possibile raggiungere il M. di Cambio, da Fontenova invece, sono possbili diversi itinerari sia di sci di fondo oppure con le ciaspole; non a caso questa località d'inverno vede un cospicuo numero di appassionati.

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