www.auaa.it
  • Indice
  • Alpinismo
  • Arrampicata
  • Escursionismo
  • Scialpinismo
  • Ghiaccio

TO.MI.CA. (Gran Gendarme - Monti Sibillini)

La via TO.MI.CA. al Gran Gendarme è stata portata a termine il primo novembre 2011. Si tratta della prima via in completa arrampicata libera che termina in testa al Gendarme (almeno così ci risulta). Si tratta di una via di 6 tiri di cui 4 veramente belli su roccia compatta e due di raccordo che intersecano (purtroppo!!!) la Direttissima alla Testa. La via, per seguire la bontà della roccia, è abbastanza sostenuta nelle difficoltà anche se i riposi non mancano. L’esposizione, specie negli ultimi due tiri, è spettacolare. Lo spirito di apertura è stato quello di creare una via fruibile ai più anche se questo ha comportato l’abbandono di una caratterizzazione alpinistica dell’itinerario: la scalata è di tipo Verdoniana ... la roccia non è da meno tranne qualche punto (vedi tiri di raccordo). Ad oggi la via non risulta liberata quindi il grado suggerito è indicativo e soggetto a revisione.

Leggi tutto: TO.MI.CA. (Gran Gendarme - Monti Sibillini)

Ancora Blu (Vena del fucile)

Si lo so tra qualche giorno devo andare.
Mi hanno diagnosticato la rottura del crociato anteriore del ginocchio destro ed anche quella del crociato posteriore del sinistro, insomma una mmerda!
Col lavoro vengo sommerso da mille responsabilità e la mia mente frulla e rifrulla attorno a quello che è E9, il mio mezzo di espressione assieme alla scalata, in più ci sono i miei piccoli che per quanto li ami, mi ciucciano energia di brutto, insomma “Ha frnut la pacchie’.
In questi giorni la mia tristezza per quello che dovrà venire si è trasformata in uno stato di quiete, a volte mi commuovo, anche per una minima cosetta e mi preparo per tutta la roccia che non potrò a lungo toccare.

Oggi però io e Dani, ci eravamo ripromessi di andare a scalare assieme, allora stamattina dopo aver sbrigato un paio di faccendine in ufficio, ho cominciato a viaggiare con la mente su quale fosse stato il posto verso cui partire.
Ferentillo? Trito e ritrito..
Cingoli dove c’ho quel progetto? No quello me lo tengo per quando ripartirò alla grande..
Aaaah sii, perché non portare Dani a vedere San Vito, poi la’ c’è anche qualche vietta interessante…

Si, oggi avevo dentro la voglia di qualche cosa, e non essendo uno stratega programmatore, anzi esattamente l’opposto, sentivo che però San Vito era la destinazione giusta, a Dani la cosa piaceva e allora via!
Prendiamo l’acqua alla fontanella nel piccolo paesino subito prima di iniziare la sterrata e poi ci mettiamo di nuovo in marcia.
Qualche curvetta, quando ad un tratto rivedo quel muraglione che vidi qualche anno fa proprio con Stefano Romanucci, prima della classica bastionata di San Vito e proprio li sotto ci mettemmo a disquisire su come fosse stata la roccia e se fosse stato possibile risalirlo, poi quella volta andammo altrove.
Ci fermiamo li sotto e mentre Dani era già pronta per le vie di San Vito, d’un lampo le chiedo di farmi un regalo:
“Da’, ci vieni con me lassu’ in cima? Oh ma guarda che cresta spettacolare?” quella bastionata d’un tratto era quello che volevo davvero, altro che Ferentillo o le vie difficili, volevo far sentire al mio corpo ancora una volta un po’ di fatica, incertezza e adrenalina! Per fortuna la mia ragazza è una donna intelligente e spesso io e lei ci capiamo al volo, ed il suo “va bene” arriva immediatamente.
Detto fatto butto tutto il materiale fuori dalla macchina e comincia la selezione delle cose preziose. Un mazzo di dadi, qualche cordino, dei friend, 2 corde, caschetti, un po’ d’acqua, lo zaino con le scarpette e il sacchetto della magnesite, e siamo pronti.
Saliamo veloci verso l’attacco tra pietrame e falasca, fino ad arrivare sotto il monolito di destra dove avrà inizio la nostra avventura.

Leggi tutto: Ancora Blu (Vena del fucile)

La Valle di Santo Spirito (Majella)

La valle che scende dal monte Amaro verso Fara San Martino è talmente lunga che ha ben 3 nomi: valle Cannella, valle di Macchia Lunga e valle di Santo Spirito. In totale, dal monte Amaro al paese di Fara San Martino ci sono circa 2400 metri di dislivello. Lo scialpinismo qui acquista una dimensione diversa, prima di tutto occorre organizzarsi per una traversata, 2400 m di dislivello in salita non sono certo consigliabili a meno che non dobbiate espiare qualcosa di grave o avete delle forti tendenze masochistiche. Per fortuna esistono dei privati che fanno servizio taxi e possono accompagnarci al punto di partenza, purtroppo però spesso la strada che dal valico della Forchetta conduce a Campo di Giove è chiusa e quindi bisogna passare per Pescocostanzo, considerate un'ora e mezza circa nel cuore dell'Abruzzo.

Leggi tutto: La Valle di Santo Spirito (Majella)

La Cavata (Pizzo di Moscio - Monti della Laga)

Pizzo di Moscio si trova proprio al centro dei monti della Laga. Poche sono le gite scialpinistiche possibili; il versante occidentale è molto "sgarrupato" e composto essenzialmente da ripide balze rocciose, è possibile salire lungo la valle del fosso di Salva Grande ma si tratta di un percorso dove la componente sci è quasi nulla. Il versante orientale invece spicca per un lunghissimo e dolce crinale che da Ceppo permette di raggiungere la cima senza problemi (se i 20 Km tra andata e ritorno non rappresentato un problema). Questo percorso è frequentato e può essere percorso anche con le ciaspole proprio perchè non presenta fonti pendenze ma di contro la sciata offre poche soddisfazioni. Una validissima alternativa è rappresentata dal fosso della Cavata.

Leggi tutto: La Cavata (Pizzo di Moscio - Monti della Laga)

La Virgola (Monti Sibillini)

Il versante ovest della Cima del Redentore è solcato da numerosi canali, tutti sciabili. Partendo da Forca Viola abbiamo il Primo, il Secondo, il Terzo, il Quarto ed infine il Quinto chiamato "La Virgola", per la caratteristica foma curva della parte inziale. Proseguendo verso sud i canali diventanto meno pronunciati dei precedenti ma più ripidi (45° e oltre). La Virgola sicuramente è quello più frequentato e anche il più bello. Con una pendenza di circa 40° nel tratto centrale non può essere considerato sci-ripido ma richiede comunque una discreta tecnica sciisctica e va affrontato con neve assestata perchè valangoso. In genere viene sceso a primavera. Con neve buona la discesa è entusiasmante anche se monotona mentre la salita è tra le più belle del gruppo.

Leggi tutto: La Virgola (Monti Sibillini)

Monte Velino da Rosciolo - Discesa per la vallone dell'Orso

Ci sono itinerari che pur presentando un grande potenziale scialpinistico, raramente offrono le condizioni adatte per essere percorsi. I versanti sud del gruppo del Velino-Cafornia ne sono un buon esempio: le quote di partenza basse, le esposizioni sfavorevoli e la ripidità dei pendii fanno si che o la neve non sia abbastanza o siano pericolosamente carichi. Quando però le condizioni raggiungono quel raro equilibrio tra innevamento e stabilità del manto, sono possibili itinerari di grande soddisfazione. La salita diretta da sud al Velino da Rosciolo, frazione di Magliano dei Marsi , per la via normale estiva e la discesa per il Vallone dell’Orso costituiscono una gita da non lasciarsi sfuggire.

Leggi tutto: Monte Velino da Rosciolo - Discesa per la vallone dell'Orso

Cima della Laghetta da Campotosto (Monti della Laga)

Non è uno dei migliori itinerari scialpinistici dalla Laga. Di positivo c'è il bel panorama (Gran Sasso e Lago di Campotosto spiccano su tutto) e un bell'ambiente, specialmente nella parte bassa. Di contro la discesa, eccetto il primo tratto, non è granchè. La Cima della Laghetta (sarebbe meglio chimarle Cime della Laghetta in quanto ce ne sono almeno tre) è tra le meno frequentate dagli itinerari della Laga, posta tra Gorzano e Monte di Mezzo non è facilmente raggiungibile, specialmente da ovest. L'itinerario descritto per esempio si ferma alla prima (2270 m) evitando la cresta che ragggiunge la cima prinicpale (2369 m) perchè quest'ultimo tratto è poco remunerativo (come sciata).

Leggi tutto: Cima della Laghetta da Campotosto (Monti della Laga)

Monte Ocre da Ripa di Bagno

Il monte Ocre è una delle montagne dell'Appennino che più si presta alla pratica dello scialpinismo. Si può salire (e scendere) da tutti i versanti e numerosi sono gli itinerari possibili. Alcuni percorsi, nonostante la cima sia di soli 2200 m, presentano un notevole dislivello; da Ripa di Bagno, ad esempio, per arrivare in vetta ci sono quasi 1500 m di dislivello. Ovviamente, poichè occorre partire da quote abbastanza modeste (700 m circa), questa escursione può essere fatta solo dopo abbondanti nevicate a bassa quota. Il pericolo delle valanghe qui è modesto e occorre prestare attenzione al tratto iniziale (dentro il vallone) e ai pendii sotto la vetta. Sulla "Bibbia" dello scialpinismo, Luca Mazzoleni propone questo itinerario con andata e ritorno per lo stesso percorso; secondo noi è consigliabile invece fare un anello con la salita per la cresta e la discesa nei valloni.

Leggi tutto: Monte Ocre da Ripa di Bagno

Fondo di Majella (Majella)

Il versante occidentale della Majella è abbastanza uniforme come conformazione, una serie di lunghi calaloni (le Rave) intervallati da altrettanti crinali. Quasi alla fine della catena c'è il Fondo di Majella, più ampio degli altri ma molto simile come struttura. Una prima parte coperta da un fitto bosco di faggi quindi il vallone vero e proprio, con pendenze più accentuate in prossimità del crinale. Qui, uscendo dal canalone, non si raggiunge nessuna vetta, si esce nei pressi del Piano di Femmina Morta, un vasto altopiano che allontana di molto la vetta principale del gruppo: il Monte Amaro. Un'altra caratteristica comune a tutto il versante è il dislivello: sempre sopra i 1000 m.

Leggi tutto: Fondo di Majella (Majella)

Cascata Grande di Gorzano (Monti della Laga)

Avere come passione la salita delle cascate ghiacciate in Appennino sfiora il masochismo. Spesso occorre sobbarcarsi lunghe camminate per trovare dei brevi salti. Ma tant'è, alla passione non si comanda. La valle di Selva Grande, sui monti della Laga, è sicuramente uno dei luoghi più frequentati dai ghiacciatori, ci sono diversi salti, con diverse esposizioni e con difficoltà spesso contenute. Sicuramente un luogo dove è possibile anche iniziare e, a fronte di un avvicinamento spesso contenuto trovare il pane per i propri denti. La cascata Grande di Gorzano, a dispetto del nome altisonante, è un salto poco più alto di 30 m. Spesso però è in condizioni perchè situato in pieno Nord e ad una quota di circa 1700 m.

Leggi tutto: Cascata Grande di Gorzano (Monti della Laga)
Pagina 17 di 31
  • Inizio
  • Prec
  • 12
  • 13
  • 14
  • 15
  • 16
  • 17
  • 18
  • 19
  • 20
  • 21
  • Avanti
  • Fine

Auaa.it - Copyright

Bootstrap is a front-end framework of Twitter, Inc. Code licensed under MIT License. Font Awesome font licensed under SIL OFL 1.1.